Roma, 2 mag – Un “pericoloso” simbolo nazista all’interno di un documento di un’azienda comunale a Palermo? Questo lo scoop – se così si può chiamare – di Repubblica, ma è l’ennesimo abbaglio dei gendarmi del pensiero unico in eccesso di solerzia.
Lo “scandalo” della Cgil
Secondo la Cgil sarebbe addirittura un “fatto perseguibile per legge”, tanto da richiedere al Comune di Palermo di “censurare, nell’immediato, l’utilizzo di simboli riconducibili alla promozione di movimenti vietati costituzionalmente”. La pietra dello scandalo che ha destato un tale sommovimento è una determina della Rap, azienda a capitale pubblico che si occupa di smaltimento di rifiuti. Nel documento è presente una croce con le estremità allargate (quella che in araldica si definisce croce patente), la quale sarebbe stata utilizzata “come fosse un asterisco”. Ai soloni dell’antifascismo più intransigente non può sfuggire il minimo dettaglio e pertanto riconoscono nel segno in questione nientemeno che la Croce di Ferro, indicata come “decorazione militare utilizzata dalla Germania nazista”. Un simbolo, dunque, che “ricorda un periodo storico assolutamente infausto per l’intera umanità”. Insomma, un intollerabile rimando al nazismo per il quale la Cgil chiede al Comune di prendere provvedimenti e individuare i colpevoli. Ma le cose stanno veramente così?
Ma per l’unicode è una croce di Malta
A voler essere precisi, se è vero che storicamente la Croce di Ferro è stata usata durante il regime nazista è altrettanto vero che questa preesisteva alla Germania di Hitler. Infatti, la Croce di Ferro è una decorazione militare che venne istituita per la prima volta da re Federico Guglielmo III di Prussia nel 1813 durante le guerre napoleoniche, quando ciò non esisteva nemmeno la Germania unita, e a sua volta deriverebbe dalle croci utilizzate dall’Ordine Teutonico. Non solo, la Croce di Ferro è sopravvissuta anche ai nazisti, tanto da essere tuttora presente nel simbolo della Bundeswehr, ovvero le attuali forze armate tedesche. Ma a dirla tutta, il segno grafico adoperato nel documento oggetto delle polemiche è con tutta evidenza questo: “✠”. In altre parole, quello che nell’unicode (il sistema di codifica che assegna un numero univoco ad ogni carattere per la scrittura di testi) corrisponde a U+2720 e viene denominato come croce di Malta. Insomma, a meno che per i solerti indagatori della svastica anche l’Ordine dei Cavalieri di Malta non costituisca un pericoloso rimando agli orrori del passato, devono aver preso un clamoroso granchio.
Michele Iozzino
3 comments
Pochi sanno che le croci sono tante salvo la propria… Che leggessero su tale simbolismo almeno un certo R.Guénon per restare seppelliti almeno da una croce, forse la loro.
Finissero di tenere al collo od altrove simboli da canidi rognosi !
Ma quegli sfigati fare i sindacati mai?
[…] Lo sfondone di Cgil e Repubblica, scambiano croce di Malta per un emblema nazista […]