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Il Sancane, storie di genio e follia

by Rolando Mancini
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SANCANE_Layout-1-lowRoma, 24 giu – Avete mai sentito parlare di Nicolae Minovici, l’autore degli Studi sull’appeso? E di Otto Witte, Re d’Albania per 5 giorni? Molto probabilmente no, così come non avrete mai visto le foto private dello stravagante e tatuato Zar Nicola II o quelle improbabili di un serissimo Giorgio VI che monta un cavalluccio alle giostre.

Questi sono solo alcuni esempi delle immagini surreali, dei personaggi improbabili, degli eroi di guerra, dei padri fondatori, degli assassini spietati, dei saltimbanchi, degli scienziati pazzi e di qualsiasi altra cosa che non vi potete immaginare che animano il libro di Simone Amicucci “Il Sancane” (302 pp, Ultra).

Il filo conduttore che lega i protagonisti di questo bestiario è la lucida follia, la hýbris, l’eccentricità, l’essere fuori dagli schemi. E al pari delle storie che racconta, anche lo stile dell’autore è magnificamente sui generis, talvolta lapidario, talvolta barocco, sicuramente colto, sempre acuto e beffardo.

Lui stesso si descrive così: “Impassibile, cinico e scostumato, è frenologo, drammaturgo, esteta e pittore. Esperto di scienze astratte, è dotato di spirito d’intuizione e rara facoltà di benintendere. Retrivo, accanito e irragionevole, spiffera da lustri trame lucenti suscettive di essere trasmesse. Ha collaborato a progetti di ricerca e di divulgazione scientifica con la Griffin Contemporary Gallery di Venice (LA) , col Festival del Cinema di Toronto e con il MaxPlanckInstitut für Wissenschaftsgeschichte di Berlino.”

I seguaci del blog Non Sequitur sono gli unici che possono capire di cosa stiamo parlando, mettendo questo libro nero su bianco il meglio di quello che si trova nel blog di Amicucci. Per quanti invece non lo conoscano, ecco un assaggio di quello che potrete trovare nel suo libro. Qui la descrizione di Merlin, inventore dei pattini:

“John Joseph Merlin 

(1735 – 1803)

L’inventore dei pattini

Durante un trattenimento di ballo dai Conti Carlisle a Londra, tra ospiti di condizione signorile e di grande apparato, mise in atto una brillante promozione commerciale per la sua creazione al gran debutto

Irruppe durante il concerto di Johann Christian Bach (figlio di Johann Sebastian Bach) e gli strappò di mano il violino sfrecciando sui pattini travestito da cameriera

Si gettò dunque con entusiasmo nel cuore della festa, tra lo stupore degli astanti, suonando il rinomato strumento a gran velocità ribadendo l’acume della sua infallibile tecnica di mercato

Si accorse troppo tardi di aver omesso dal suo prospetto, nella sollecitudine di sbalordire, i sostanziali dispositivi per FRENARE

Si schiantò dunque contro una preziosissima specchiera del 500, distrusse il violino di Bach, trapassò la vetrata urlando e cadde nella tromba delle scale, procurandosi spezzature multiple e intense lesioni nella dignità

Fu cacciato ad ombrellate dalla Corte, inseguito coi fucili a sale e la popolarità dei pattini fu rinviata di circa cento anni

Ossequio al valore”

Non c’è molto altro da aggiungere, il libro fa ride. Tanto. Compratelo.

Rolando Mancini

 

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