Firenze, 4 apr — Ancora ombre sull’agguato teso dai collettivi antifascisti al liceo Michelangiolo di Firenze, avvenuto lo scorso febbraio. Prima le denunce, poi le mistificazioni ricostruite «un tanto al chilo» diffuse frettolosamente dai soliti faziosi strilloni del pensiero unico, poi la demonizzazione mediatica e politica a 360°, ora anche le intimidazioni ai danni dei famigliari: non sembra esserci pace per i militanti di Azione studentesca la cui colpa è stata quella di difendersi da uno dei soliti attacchi a sorpresa da parte dei collettivi antifascisti. Tanto bravi, questi ultimi, ad attaccare alle spalle nel tentativo di togliere agibilità politica agli opponenti, quanto lesti ad accusare i propri bersagli di «aggressioni fasciste» quando questi reagiscono.
La sorella di un indagato del Michelangiolo vittima dell’odio rosso
Ultima vittima dell’odio rosso è una ragazza, studentessa al Michelangiolo — il prendersela con le donne rientra nei codici cavallereschi di tali individui — sorella di uno dei giovani indagati per l’agguato del 18 febbraio scorso. O meglio, ex studentessa, dal momento che — stando a quanto riportato dal quotidiano La Nazione — la malcapitata si è vista costretta a cambiare istituto, stanca della pletora di minacce, insulti, scritte e frasi offensive o intimidatorie subite nelle ultime settimane. Persino la minaccia «Occhio!» vergata a lettere rosse su una porta con nome, falce e martello e il simbolo di un centro sociale.
Costretta a cambiare scuola
La matrice antifascista di tali intimidazioni è chiarissima. Non si fanno nemmeno scrupolo di nasconderlo. Da quanto si è appreso la giovane, a differenza del fratello, non milita in nessuna organizzazione politica e segue così il destino del famigliare, indagato per lesioni in seguito ai disordini davanti al Michelangiolo; nelle settimane scorse aveva infatti dovuto lasciare il suo liceo, lo scientifico Castelnuovo, dove frequentava il quinto anno, per iscriversi in un’altra scuola. A dimostrazione del clima infuocato e difficile vissuto dagli strumenti di destra nelle scuole fiorentine.
Cristina Gauri
1 commento
Due pesi..due misure..ONORE a voi..da uno che la casa l’ha comprata con lavoro e sacrifici..(ho 31 anni non 600)..ma vede nettamente la disparità di trattamento tra NOI PATRIOTTICI E…loro…tutelati e coccolati