Roma, 22 feb – Gli avi sono un crimine. Le radici sono un crimine. La propria cultura è un crimine. Questo dice, in buona sostanza, l’imbarazzante lettera della preside del liceo Leonardo Da Vinci di Firenze, riportata anche sulla pagina Facebook dell’istituto, che così simula un “commento” sui fatti avvenuti alla scuola superiore Michelangiolo, sempre nel capoluogo toscano, due giorni fa.
Gli avi sono un crimine. E chi li ricorda va isolato come una bestia
Se ami la tua Patria, se esprimi qualsiasi sentimento di attaccamento o di preservazione, stai attento. La preside del Leonardo Da Vinci di Firenze ti osserva. Giudicandoti, sostanzialmente, alla stregua di una bestia da domare. Di un essere senza dignità che può essere attacco impunemente nei propri sentiment. Come al solito, chi scrive certe cose, se ne frega di ciò che provi. Il “tu” è rivolto a tutti coloro – specialmente giovani – che sentono questi valori senza aver mai fatto del male a una mosca, e per colpa di rappresentanti delle istituzioni così si ritrovano, magari, a vivere un’adolescenza terribile.
Per essere estremamente sintetici: chiunque voglia stabilire un valore ai confini, alle società che li delimitano va isolato, secondo la “dottoressa” Annalisa Savino. La quale non rende onore al suo ruolo dimostrando anzitutto una cosa: l’ignoranza. Che sia voluta o inconsapevole conta molto poco: il risultato è terrificante, soprattutto pensando al fatto che persone di questo tipo dovrebbero far crescere i cittadini del futuro.
Vietato amare la Patria
Amare la Patria non si può. Non è un sentimento concesso. Non che ci sorprendiamo in particolar modo, ma lo stile con cui la suddetta preside tratta l’argomento è a dir poco deprimente. Soprattutto per l’uso politico che ne fa, criminalizzando praticamente tutti coloro che – spesso in buona fede – contestando il dramma dell’immigrazione clandestina, la difesa dell’Italia sia dal punto di vista sociale che culturale. Una offesa perpetrata fregandosene dei diritti di un popolo autoctono, quello italiano, che ha subito per decenni dai suoi stessi governanti sul tema. Senza che ai presunti “buoni” importasse niente. Forse anche chi lotta per una casa popolare e si vede scavalcato nella lista dall’ultimo immigrato arrivato, secondo loro, sarà una bestia. La preside del liceo Da Vinci è una degna rappresentante della categoria degli oppressori, in questo senso: oltre che dell’ignoranza che li contraddistingue, visto il ruolo che ricoprono: in questo caso, drammaticamente formativo. In una “formazione” che non è in grado o non vuole saperne di riconoscere i valori dei confini e delle identità che sono caratteristici anzitutto della cultura, prima ancora che dell’umanità.
Stelio Fergola
8 comments
Questa preside “gioca” purtroppo sul compagno A.Gramsci che non si piangeva addosso (come tutti gli uomini veri di allora), e perciò ha ottenuto la libertà condizionale in ritardo.
“Gioca” pure sul omicidio di G. Matteotti che era tutto meno che volontario…
Certo non erano tempi di opportunismo, di strumentalismo, di falsità a livelli odierni e l’ indifferenza era non conoscenza e non astuta ricerca di interessi oltre il lecito sino ad aprire le porte al nemico…
Il livello a cui sono caduti certi “insegnanti” è scandaloso.E l’Italia e gli italiani la mantengono per sputare sul nostro passato e sui tutti i nostri caduti?E gli viene permesso di educare ???
Perché non c’è traccia sul sito dell’ANSA di questa bestemmia?.. pensate in che mani sono i nostri figli
[…] “Chi onora il sangue degli avi va combattuto”: le parole choc… […]
bello schifo…
qualcuno dovrebbe insegnare a questa preside che nelle scuole
NON si deve fare politica nè religione.
ci penseranno da soli i ragazzi,a farsi le proprie idee,quando avranno l’età per
ragionarci sopra e cercare risposte in merito:
fino ad allora,EVITATE di indottrinarli:
che il fanatismo degli imbecilli di TUTTI i colori e di TUTTE le religioni
del pianeta,non ha fatto altro che produrre rabbia,danni e dolore.
Strano JB, tu che difendi la famiglia genitrice non intuisci o nascondi che è anche formatrice? A volte anzi tempo, malamente, ma comunque anticipatrice sostanziale.
[…] dire): il nome della preside di Firenze ormai celebre per la faziosa, quanto del tutto strumentale, circolare agli studenti stroncata anche dal ministro Valditara, compare in un elenco inserito sul sito del Partito […]
Quelle parole sono gravissime, perché sono un insulto ai nostri avi e agli eroi che hanno combattuto per la salvezza dell’Italia. La preside andrebbe rimossa dal suo incarico.