Roma, 15 feb – Il decreto Ong per la Germania “non s’ha da fare”. Almeno, questo è quanto dicono in una lettera alcuni parlamentari tedeschi, i quali incitano i colleghi italiani a non votare il cosiddetto “decreto Piantedosi” di regolamentazione circa le navi che, dal Mediterraneo, traghettano costantemente immigrati clandestini sulle nostre coste.
“Non votate il decreto Ong”: dalla Germania un messaggio di ingerenza
La fiducia sul decreto dei flussi migratori, il “decreto Ong”, è stato votata alla Camera con 202 voti a favore, 136 contrari e 4 astenuti. Prima della votazione, che ora dovrà passare anche al Senato, il Bunderstag decide di metterci becco. E ben 65 dei parlamentari tedeschi fanno appello all’assemblea italiana di non votare la fiducia al decreto. Insomma, le Ong non devono avere limiti di nessun genere (ammesso e non concesso che quelli che si stanno imponendo servano realmente a qualcosa). Sul decreto Ong dalla Germania chiedono esplicitamente di “battersi per il rispetto senza riserve del diritto internazionale” e si esprime “preoccupazione” per la legge italiana.
Poi c’è la compensazione dialettica, nella quale si afferma che “l’Italia, nel passato, è stata spesso lasciata sola in fatto di politica migratoria, anche dall’Unione europea. Noi ci professiamo favorevoli a una responsabilità comune europea nei confronti delle persone che cercano protezione nell’Unione europea. L’Italia, con la sua posizione ai confini esterni dell’Ue, in mezzo al Mediterraneo, non deve essere lasciata sola ad affrontare questo compito. E’ necessario fornirle aiuto e provvedere a una ripartizione solidale dei rifugiati nell’Unione europea”. Ma insomma, non è che muti di tanto la questione.
Tanto rumore per nulla. Ma la sinistra ovviamente esulta
Il teatro costruito sul decreto Ong è francamente imbarazzante, che sia imbastito dalla Germania o da chiunque altro, navi “umanitarie” comprese. Un provvedimento che non sta cambiando praticamente in niente le sorti dei movimenti migratori dal Mediterraneo ma anzi, in pratica sta rendendo tutti i porti italiani compartecipi della tragedia, dopo aver spremuto per anni quelli meridionali. Si lamentano le Ong, ora si lamentano pure gli immigrazionisti tedeschi. Ma per cosa non si capisce, dal momento che nessuno sta ostacolando gli sbarchi né tanto meno sta sanzionando i “taxi del mare”. Da sinistra ovviamente esultano. Angelo Bonelli così si esprime sulla vicenda: “Il rispetto del diritto umanitario riguarda tutti, e i Parlamenti dei paesi europei hanno il dovere di ricordare e sollecitare il rispetto delle convenzioni internazionali. Il decreto del Governo Meloni sulle Ong viola i diritti umani e internazionale e ricalca l’orribile decreto che fu approvato nel 2018 dal Governo giallo-nero”.
Alberto Celletti
1 commento
Alla Germania -e non solo-, è bene dire che non saremo per loro un gratuito, cinico, ufficio di collocamento selezionante capitale umano, con smaltimento “scarti” a carico ns.