Roma, 9 feb – Il sottosuolo custodisce segreti e tesori sepolti per millenni e, ogni giorno, in tutto il mondo avvengono straordinarie scoperte che ci aiutano a comprendere gli usi e i costumi dei nostri antenati. Tra le ricchezze custodite dalla terra, però, ci sono veri e propri templi che già sotterranei furono concepiti in antichità. Stiamo ovviamente parlando dei mitrei romani, luoghi dal grande fascino misterico e cultuale che, dal I secolo d.C., vennero edificati in tutto l’Impero soprattutto dai legionari romani. Uno di questi antichi santuari dedicati al dio Mitra, è stato recentemente scoperto nella città romana di Licabrum, nel sud della Spagna.
La villa spagnola di Mitra
La scoperta ha avuto luogo in Andalusia, dove per la prima volta viene registrato un simile ritrovamento, grazie al lavoro dei ricercatori dell’Università di Málaga, dell’Università Carlos III di Madrid e dell’Università di Córdoba. Villa Mitra, così è chiamata la domus datata al I secolo d.C. dove è avvenuta la scoperta, fu riportata in luce negli anni ’70 e prende il nome da una scultura del II secolo d.C.. Il pregiato manufatto raffigura proprio il dio persiano intento a sacrificare un toro e venne scoperto tra le rovine circa 20 anni prima. Questa villa spagnola ricorda moltissimo le ville romane sparse in tutta Italia; con un cortile, un laghetto, ambienti con pavimenti a mosaico e un impianto di riscaldamento a pavimento molto all’avanguardia per l’epoca, conferma che Roma portò il proprio genio fin negli angoli più remoti dell’Impero.
Il quarto mitreo di tutta la Spagna
Questo Mitreo, il quarto finora scoperto in tutta la Spagna, fu costruito presso la villa romana nel II secolo dC e rimaneggiato alla fine del III secolo. Diversi gradini scendono dal suo stretto ingresso in una stanza rettangolare che misura circa 24 piedi di lunghezza per otto di larghezza. A fiancheggiare le pareti sotterranee, due panchine in pietra ospitavano gli iniziati dei sette gradi misterici del culto. Sul pavimento però, i ricercatori hanno rinvenuto frammenti di ossa di maiale, uccello e coniglio, probabilmente rimasuglio dell’ultimo banchetto consumato nel tempio, piuttosto che di un sacrificio offerto dai devoti alla divinità come già qualcuno si è affrettato a dichiarare.
Valorizzare il primo e unico mitreo dell’Andalusia
Dato il suo grande valore, Jaime Alvar Ezquerra, storico spagnolo, autore e professore all’Università Carlo III di Madrid specializzato in storia antica, in conferenza stampa ha evidenziato la grande importanza per la città spagnola di Cabra, teatro della scoperta. “Questo è un fatto unico sul mitraismo, che muove centinaia di persone nel campo del turismo o dello studio”. Ora i ricercatori coinvolti negli scavi, promettono di proseguire nell’impegno di “continuare a lavorare per rendere questo spazio un luogo unico, con l’obiettivo di intensificare il legame di Cabra con il mitraismo per rafforzare tutti i settori economici della città”. Dopo diciotto secoli, l’Andalusia si ricongiunge al suo Mitreo romano che ospitava l’antica statua del dio Mitra, già ammirata da ricercatori e turisti di tutta la Spagna e non solo. Questa ennesima grande scoperta compiuta in Spagna, ci ricorda una volta ancora, se mai ce ne fosse il bisogno, che il genio italico unito alla volontà di potenza romana, costruirono ricchezze inestimabili esportando culti e tradizioni in tutta l’Europa e oltre i suoi confini. Roma caput mundi!
Andrea Bonazza