Roma, 6 feb – Straparlare di accoglienza e ritrovarsi un centro che accoglie immigrati – in attesa di essere rimpatriati – messo a ferro e fuoco. Quanto successo a Milano, al Cpr di via Corelli, non può che generare l’ennesimo cortocircuito tra gli strilloni delle porte aperte. La polizia è stata costretta a intervenire nella notte, attorno alle 2, al centro di permanenza per il rimpatrio a causa di una devastazione in corso provocata dagli ospiti della struttura. Quest’ultima è composta complessivamente da 5 blocchi, tuttavia soltanto tre ospitano stranieri, considerando che gli altri due sono attualmente chiusi per lavori.
Milano, centro per rimpatrio devastato
Stando a quanto riferito da Il Giorno, una quarantina di immigrati hanno dato il via a una serie di disordini, appiccando incendi all’interno delle camere e provocando numerosi danni ai suddetti padiglioni del Cpr. Una persona è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale Fatebenefratelli a causa di lievi danni da intossicazione riportati. Altre sette persone sono state assistite sul posto dai sanitari. Il caos è durato circa due ore e mezzo. Attorno alle 4:30 le forze dell’ordine sono riuscite a riportare la calma e adesso stanno ricostruendo l’esatta dinamica di quanto accaduto, per individuare i responsabili dei disordini.
Sempre durante la notte, più di 600 stranieri si sono radunati davanti alla caserma Annarumma della Polizia di Stato, in via Cagni, dove la questura ha predisposto un apposito servizio di ordine pubblico. Una situazione difficile da gestire, a tal punto che soltanto attorno alle 6,30, dopo aver incolonnato e filtrato gli accessi, il numero di immigrati previsto ha fatto accesso alla struttura per la valutazione delle domande.
La Redazione
2 comments
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E’ come un carcere, non vogliamo più carceri! Fuori dai c. chi non ci vuole bene e produce male di origine pure esogena. Altro che umili, schivi, timorosi e speranzosi emigrati italiani del secolo precedente!