Roma, 9 dic – Soldi e regali dal Qatar per parlare bene dei Mondiali, ergo mazzette per influenzare le decisioni del Parlamento europeo e della Confederazione sindacale internazionale (Ituc), ovvero la più importante federazione sindacale del mondo. Un’inchiesta choc che coinvolge, tra gli altri, l’ex eurodeputato del Pd (poi passato ad Articolo Uno) Antonio Panzeri e Luca Visentini, segretario generale di Ituc. Entrambi sono stati fermati dalla polizia belga per essere interrogati nell’ambito di una indagine giudiziaria su diversi presunti reati: corruzione, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro. Le forze dell’ordine del Belgio hanno effettuato 14 perquisizioni domiciliari a Bruxelles, stando a quanto rivelato dal quotidiano Le Soir che parla di presunta “organizzazione criminale infiltrata nel cuore del Parlamento”.
“Mazzette dal Qatar”: fermato ex europarlamentare Pd e altre tre persone
Dalle informazioni sin qui raccolte dagli inquirenti, si sospetta che un Paese del Golfo abbia tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento Ue. Secondo i media belgi, l’accusa non menziona proprio il Qatar, ma secondo quanto affermato da varie fonti ben informate sembra proprio che le mazzette siano arrivate proprio da Doha. Con un obiettivo su tutti: far parlare bene dei Mondiali di calcio, dunque difenderne la legittimità dalle pesanti accuse relative alla violazione di diritti umani e alla sfruttamento dei lavoratori.
Oltre agli italiani Panzeri e Visentini, sono stati fermati un direttore di una Ong e un assistente parlamentare europeo. Anche questi ultimi due sarebbero italiani. La procura federale belga ha confermato che quattro persone citate dai media sono state trattenute per un interrogatorio, senza però farne i nomi. In base alla legge del Belgio, entro 24 ore possono essere portate davanti a un tribunale, con il giudice che può eventualmente ordinarne l’arresto.
Chi è Antonio Panzeri
Antonio Panzeri è stato eletto europarlamentare nel 2004, nella lista Uniti nell’Ulivo. Riconfermato poi con il Pd nel 2009 e nel 2014. Nel 2017 ha lasciato il Partito Democratico per aderire ad Articolo Uno. Risulta inoltre presidente di Fight Impunity, un’organizzazione no profit con sede a Bruxelles fondata tre anni fa per “promuovere la lotta contro l’impunità per gravi violazioni dei diritti umani e crimini contro l’umanità”. Durante la perquisizioni nell’abitazione di Panzeri, le forze dell’ordine avrebbero trovato 500mila euro in contanti.
Alessandro Della Guglia
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[…] compagni lettori Antonio Panzeri. Correva l’anno 2004 e Panzeri, fermato oggi in Belgio perché sospettato di aver preso mazzette da un Paese del Golfo, era candidato al Parlamento di Strasburgo nella lista di Prodi: Uniti nell’Ulivo. L’allora […]
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