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Le Ong in rotta verso l’Italia: più di 500 immigrati in arrivo sulle nostre coste

by Andrea Grieco
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immigrati

Roma, 7 dic – A pochi giorni dagli ultimi due recuperi di imbarcazioni cariche di immigrati da parte della nave Humanity I della Ong Sos Humanity, con a bordo al momento circa 250 persone, e della Geo Barents in forza a Medici Senza Frontiere e battente bandiera norvegese con 254 immigrati a bordo, le due navi hanno lasciato, con tutta calma, in queste ore la zona Sar (“Search and rescue”) della Libia pronte a far rotta verso l’Europa e l’Italia in primis. Anche la nave Louise Michel, imbarcazione finanziata dall’artista Bansky, sta viaggiando verso l’Italia in direzione Lampedusa dopo aver portato a bordo più di altri 30 immigrati.

Gli immigrati vengono prelevati e tenuti fermi per giorni

In questo momento più di 500 immigrati sono diretti verso le coste italiane a bordo delle navi Ong che a tre giorni dal primo intervento al largo delle acque libiche hanno avuto tutto il tempo di restare nella stessa zona ed effettuare sette diversi interventi, quando in realtà le stesse Organizzazioni non governative dichiarano di effettuare solamente missioni di salvataggio di emergenza, e per questo sarebbero tenute a dirigersi immediatamente verso la terraferma, cosa che invece non succede, dimostrando manifestamente l’intenzione da parte di queste navi di favorire l’immigrazione nel continente europeo a tutti i costi.

Un problema per l’intera Europa

Dopo quasi un anno di disinteresse totale da parte della politica rispetto la tematica dell’immigrazione e degli sbarchi, ora il governo Meloni è chiamato ad agire su una grave problematiche che in questi ultimi mesi del 2022 ha fatto registrare cifre record di ingressi sul territorio nazionale. Giorgia Meloni ha specificato che la posizione del governo italiano non cambierà, sottolineando che: “La problematica va risolta con un approccio che non può essere solo italiano, e che non è solo italiano: passare da un dibattito che è stato poco fruttuoso sulla distanza di redistribuzione presunta, che era più presunta che reale, a un approccio per cui i confini esterni dell’Ue si difendono e si cerca di distinguere il tema della protezione umanitaria dei rifugiati da quello dell’immigrazione, che va gestito con i decreti flussi”.

Andrea Grieco

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2 comments

Lappola 7 Dicembre 2022 - 10:46

Vogliono un porto sicuro? Intanto teniamoli fuori quanto più possibile, poi se siamo costretti cominciamo a spedirli a Genova o Monfalcone. Se lo vogliono sicuro, più è lontano dalla Libia e più sicuro è .

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Primula Nera 9 Dicembre 2022 - 7:23

Intanto il centrodestra è già sbracato :porti sicuri per tutte e tre le navi in tempi record.
Altro che blocchi navali….

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