Roma, 7 dic – “Una borsa da duemila euro io non l’ho mai comprata… bastano 200 euro per una borsa”. E così anche Laura Boldrini ha deciso di scaricare Soumahoro. A Un giorno da pecora, l’impareggiabile ex presidente della Camera, mostra tutto il suo fastidio per la surreale giustificazione addotta dal neo deputato a difesa della moglie. “Il diritto all’eleganza? Un’espressione infelice che non si capisce cosa voglia dire. Anche se non sappiamo se quegli oggetti lì siano davvero di lusso, magari erano finti”, dice la Boldrini a Un giorno da pecora. Diritto all’eleganza taroccata? Suvvia. Sta di fatto che l’inossidabile femminista, contestata dalle femministe, ha qualcosa da dire pure sulle borse griffate di lady Soumahoro.
Caso Soumahoro, alla Boldrini bastano “200 euro per una borsa”
“Una borsa da duemila euro io non l’ho mai comprata, non si possono spendere quelle cifre per una borsa, un marchio non può costare così tanto, bastano 200 euro per una borsa. Si possono prendere delle belle scarpe anche a 100 euro. Per principio cerco di evitare le cose di marche ma se proprio devo farlo la prendo in saldo…”. Diritto a farsi bastare 200 euro, per chi li ha da spendere ovviamente, perché forse alla Boldrini sfugge pure questo piccolissimo dettaglio. Ma tant’è, la notizia del giorno è questa: pure lei non sa da che parte farsi per difendere Soumahoro e getta la spugna, evocando un improbabile pauperismo.
E dire che Liliane Murekatete, secondo l’ex deputato di Forza Italia, Alberto Michelini, fu “lanciata” proprio dalla Boldrini. “A un incontro organizzato da Laura Boldrini, allora all’Unhcr, Liliane Murekatete tenne un discorso molto bello e decidemmo di prenderla”, ha raccontato Michelini al proposito. La stessa Boldrini, nel 2018, aveva pure premiato Marie Therese Mukamitsindo come imprenditrice straniera dell’anno. Acqua passata, oggi la Boldrini è arrabbiata con Soumahoro anche relativamente all’inchiesta sulla suocera: non aver alzato la voce è “un neo pesantissimo”. E “se dal punto di vista penale non risultano responsabilità non ritengo plausibile che lui (Soumahoro, ndr) non sapesse, mi sembra difficile”.
Alessandro Della Guglia