Roma, 21 ott – La storia dell’uomo è sempre in continua evoluzione, si sà; ma lo è anche la storiografia che, in molti casi, per come ci è stata narrata viene continuamente riscritta. Non stiamo parlando di guerre o contenziosi ideologici del passato, non oggi; Oggi torniamo a parlare di archeologia e di quanto alcune scoperte abbiano il potere di far vacillare certezze o riscrivere la storia di antichi luoghi. Andiamo in Irlanda, dove una nuova ricerca sembra destinata a rispondere a una vecchia domanda sullo stato di una misteriosa struttura simile a una tomba scoperta molti anni fa nel porto di Cork. Da sempre gli archeologi si sono divisi tra chi sosteneva fosse un manufatto preistorico o una “follia” del XIX secolo. L’archeologo Michael Gibbons, però, ora afferma che ci sono prove che la struttura in pietra di Carraig á Mhaistin a Rostellan, sulla sponda orientale del porto di Cork, sia realmente un dolmen megalitico. Nella sua ricerca, Gibbons ha anche scoperto un tumulo vicino al dolmen, precedentemente non riconosciuto, che sarebbe stato nascosto dall’innalzamento del livello del mare.
Il dolmen Carraig á Mhaistin
Il dolmen Carraig á Mhaistin a Rostellan è elencato da alcune guide come l’unica tomba a portale inter-marea d’Irlanda. “In effetti – commenta Gibbons – ci sono due di queste tombe inter-maree£. Ma il dubbio rimasto sull’effettiva età di Carraig á Mhaistin significava che il sito non era incluso nell’indagine statale sulle tombe megalitiche dell’Irlanda. Lo studio in questione fu condotto oltre 40 anni fa dal professor Ruaidhrí de Valera e Seán Ó Nualláin. “A quel tempo – prosegue Gibbons – è stato suggerito che potesse essere una bravata o un tipo di struttura ornamentale, commissionata dalla nobiltà locale della vicina tenuta del castello di Rostellan”. Nella sua ricerca, l’archeologo irlandese ha scoperto che la piccola camera della tomba si trova all’estremità occidentale del tumulo, ed è lunga 25 metri e larga 4,5.
La storia sommersa
Ciò è significativo, poiché le tombe a portale e a corte “occasionalmente hanno lunghi menhir (pietre verticali) intatti che hanno entrambi lo scopo di fornire supporto strutturale alla camera stessa e di migliorare la presenza visiva nel paesaggio”, afferma. “Il tumulo – continua Gibbons – è parzialmente sepolto nel fango di un estuario ed è probabile che gran parte della struttura sia tutt’ora nascosta sotto la superficie. Da quanto riporta lo studioso, non si sa con certezza quando l’area sia stata inondata dall’innalzamento del livello del mare, ma si ritiene che i livelli marini in questa parte della costa del porto di Cork siano stati stabili per 2.000 anni. Oltre a Carraig á Mhaistin, l’unica altra tomba a portale inter-marea conosciuta sull’isola si trova a “Lag” sul fiume Ilen, tra Skibbereen e Baltimora, nel West Cork.
Il mito di Diarmuid e Gráinne
Le tombe a portale o dolmen erano spesso conosciute come “il letto di Diarmuid e Gráinne”, essendo associate tradizionalmente ai luoghi di riposo della coppia di amanti inseguita da Fionn mac Cumhaill, il marito di Gráinne. Nel Ciclo feniano celtico, Diarmuid incontra una donna che personifica la giovinezza. Ella dona lui una voglia sulla fronte che permetterà al guerriero di far innamorare ogni donna che lo guardasse. Gráinne, che era stata promessa sposa a Fionn mac Cumhail, capo dei guerrieri Fianna, si innamora così di Diarmuid vedendo la voglia. Fuggirono dunque insieme inseguiti dal promesso sposo. Fionn tuttavia perdonò la coppia che si installò nel Kerry, dove i due amanti ebbero cinque figli. Anni dopo Fionn invitò Diarmuid ad una caccia al cinghiale nella brughiera di Benbulbin, durante la quale Diarmuid rimase ferito da uno dei feroci animali. Chiunque bevesse l’acqua dalle mani di Fionn guariva immediatamente, ma Fionn finse di non riuscire a trattenere l’acqua e, quando il figlio ed il nipote di Fionn, Oisín e Oscar, minacciarono il padre per salvare l’uomo ferito, fu ormai troppo tardi. La leggenda irlandese di Diarmuid, Gráinne e Fionn è solo una delle diverse storie che narrano triangolazioni amorose tra giovani e vecchi.
Un simbolo dell’identità irlandese
Tornando al nostro tumulo di Carraig á Mhaistin, Gibbons afferma che, come molte tombe costruite vicino alla costa, anche le due tombe conosciute nella zona inter-mareale potrebbero far parte di una rete più ampia che non è sopravvissuta alle frequenti e minacciose intemperie della costa atlantica. Oggi, comunque, il monumento preistorico lasciatoci dagli antenati irlandesi su questo tratto di costa, rievoca ancora antiche leggende e misteri ad esso legati. Ormai parte del paesaggio da millenni, queste pietre hanno catturato gli orizzonti, i sogni e la fantasia delle genti che a Cork si sono succedute. Forse un giorno sapremo realmente a chi appartenne questo misterioso dolmen. Forse. Ma forse, invece, effettivamente non ci interessa; in quanto sicuramente appartiene al popolo irlandese. E il popolo irlandese ha ancora bisogno di sogni, leggende, identità e tradizione.
Andrea Bonazza