Roma, 4 ott — E’ tempo di Premi Nobel e se ve ne fosse uno per la furbizia andrebbe sicuramente ai quattro writer italiani arrestati domenica scorsa in India. L’accusa è di aver deturpato, imbrattandoli con graffiti, due vagoni della metro di Ahmedabad, nello stato occidentale di Gujarat. La notizia è stata riferita dai media indiani, che hanno diffuso una foto dei quattro in seguito alla cattura: l’arresto sarebbe avvenuto grazie alle riprese delle telecamere a circuito chiuso. In questi giorni c’è dunque da rimboccarsi le maniche alla Farnesina, già in subbuglio per l’arresto in Iran della 28enne Alessia Piperno.
Quattro writer arrestati in India
Sono il 24enne Gianluca Cudini di Tortoreto (Teramo), il 29enne Baldo Sacha di Monte San Vito (Ancona), il 21enne Daniele Stranieri di Spoltore (Pescara) e il 27enne Paolo Capecci di Grottammare (Ascoli Piceno). I quattro avrebbero messo in atto la loro azione vandalica venerdì — proprio mentre in cui il primo ministro indiano Narendra Modi ha inaugurato una linea della metropolitana in un’altra zona della città — causando «danni per circa 50.000 rupie (circa 625 euro) alla proprietà pubblica». I quattro writer, che si trovano in India con un visto turistico di un mese, si sarebbero introdotti illecitamente in un deposito della metro di Ahmedabad imbrattando con scritte alcuni vagoni parcheggiati. L’arresto è avvenuto nella mattinata di domenica con l’accusa di aver danneggiato la pubblica proprietà e di essersi introdotti in un’area vietata al pubblico.
Tagliatelle al sugo
A riprova della colpevolezza dei quattro, la polizia rende noto ai quotidiani locali di avere trovato numerose bombolette spray usate nell’appartamento dove i writer soggiornavano. I ragazzi, interrogati dalle forze dell’ordine, hanno affermato di avere agito «per gioco» disegnando la scritta «Tas» che sta a significare «tagliatelle alla salsa». Per loro si prospetta un trasferimento a Mumbai, dove, sempre secondo la polizia indiana, avevano tentato di mettere a segno altre azioni di imbrattamento, senza però riuscirci. I writer avrebbero colpito anche in altre zone dell’India, deturpando con le scritte «splash» e «burn» quattro vagoni della metropolitana di Kochi, a Kerala.
Cristina Gauri
4 comments
Il mio primo pensiero e’ stato: noi Italiani dobbiamo farci riconoscere ovunque…
Ma poi ho pensato a tutti i vagoni delle metropolitane (per tacer delle vetture autotranviarie) Italiane bellamente imbrattati senza che un governante uno abbia mai alzato un dito uno per reprimere (o quantomeno limitare) tale aberrante fenomeno… se qui e’ impunito, chi (cosa) mi impedisce di farlo altrove?
E, per finire, bene la Farnesina a (tentare di) far rientrare in Patria i quattro scapestrati (senza replicare i famosi casi della nostra Marina Militare) che poi potrebbero piu’ utilmente venir associati al servizio di pulizia (e sverniciatura) delle italiche carrozze…
Certe “cime” le lascerei in India a tempo indeterminato.
spero che li BASTONINO ben bene,
prima di rimandarli con una pedata nel ciulo in italia:
chi sa che non imparino un pò di educazione in trasferta,visto che
genitori e insegnanti prima e forze dell’ordine e giudici poi
preferiscono contarsi le dita da mane a sera anzichè educare e reprimere
i fecciosi.
Quattro pifferi malati maniaci. E che vengono a cercare ora, che il ministero li tiri fuori dai guai ? Bella sarebbe, con la guerra, la crisi energetica, le bollette impazzite, andare ad occuparsi di loro sarebbe troppo. Che si arrangino con le bombolette e ci dipingano le celle. Impariamo anche noi in Italia a conservare i nostri beni invece di creare nuovi eroi come quelli che ora vorrebbero diventare vittime.