Roma, 4 set – Pur essendo il secondo produttore africano di petrolio, l’Angola vuole diversificare la sua economia visto che la dipendenza dall’oro nero espone l’economia del Paese africano a oscillazioni nei prezzi su cui ha poco controllo. Per tale motivo il governo di Luanda intende aumentare la produzione di diamanti. Attualmente l’Angola è già il quarto produttore mondiale di diamanti, ma conta di diventare il primo nei prossimi anni.
Angola, una terra colma di diamanti
Si stima che in Angola ci siano ancora enormi giacimenti di diamanti da scoprire e il governo di Luanda ha deciso di cambiare le leggi che regolano il settore minerario per incentivare le società minerarie a ritornare a investire.
Se la Anglo American Corporation è ritornata per trovare depositi di rame e nichel, Rio Tinto e De Beers puntano invece sui diamanti.
Nel 2021 l’Angola ha estratto diamanti per 8 milioni di carati, ma si stima che nel 2022 la quantità di diamanti estratti sarà di 10 milioni di carati, con il governo del Paese africano che vuole aumentare la quantità estratta del 25% nei prossimi cinque anni. Eppure non sempre l’Angola è stata una destinazione privilegiata per gli investitori del settore minerario, anche per via delle richieste onerose del governo e dell’endemica corruzione. Dal 2017 però, con il presidente Dos Santos sostituito da Joao Lourenco, l’Angola è diventata una delle mete privilegiate delle società minerarie.
Giuseppe De Santis