Roma, 28 mag – Ancora sangue sulle strade, ancora morti dovute all’impunità di cui sembrano godere i rom in Italia: stavolta sul selciato è rimasta una donna di 44 anni e origine filippina, investita, trascinata per metri e uccisa mentre attendeva l’autobus all’altezza della metro Battistini, lungo l’omonima via della periferia romana, prossima al quartiere di Primavalle.
Colpevoli del fatto di sangue tre zingari di etnia rom, in fuga su una Lancia Lybra dalla polizia che vanamente aveva cercato di fermarli, intorno alle ore 20 del 27 maggio, mentre procedevano a forte velocità e a zig-zag su via di Boccea. Magari pure ubriachi. Gli zingari, comunque, invece di arrestarsi acceleravano fino a 180 all’ora, travolgendo sette persone alla fermata del bus presso la metro, tra cui la vittima e tre altre donne in codice rosso: una filippina di 47 anni, una francese di 24 anni e una italiana di 33.
Altre due persone sono state investite nei pressi di via dei Monti di Primavalle e un altro incidente è stato provocato contro uno scooter. Tra i feriti meno gravi, un filippino, due italiane, una francese e un giovane moldavo. In tutto, nove persone coinvolte e una scena da campo di battaglia che nemmeno gli spettatori rimasti incolumi dimenticheranno mai.
Gli assassini hanno poi abbandonato l’auto e sono fuggiti: soltanto una di loro è stata bloccata, una zingara rom di 17 anni parcheggiata al campo – ovviamente non autorizzato – di via della Monachina, nel quartiere della Massimina, di cui recentemente è stata chiesta la chiusura da parte dell’opposizione nel Municipio XIII. Un campo di modeste dimensioni ma superlativo per il degrado e l’impatto sul quartiere e la popolazione locale. Ironia della sorte, essendo l’unica fermata minorenne, probabilmente sarà soltanto denunciata.
Gli altri due delinquenti a bordo, tra cui il conducente, sono ancora ricercati da polizia e carabinieri. La Lancia Lybra sarebbe intestata a un rom di cui sono state diffuse solo le iniziali del nome e cognome, A.A., il quale risulterebbe intestatario di almeno altre 20 auto.
Attendiamo ora fiduciosi i commenti dei promotori ed entusiasti partecipanti alla recente marcia bolognese dell’odio anti-italiano, di zingari e politici e attori come il senatore Pd Luigi Manconi e l’attore Alessandro Bergonzoni, o magari dei compagni buonisti anti-razzisti organizzatori di feste (sic!) allo stesso campo della Monachina.
L’irresponsabilità degli immigrati al volante ogni anno produce centinaia di morti evitabili, decine di migliaia di feriti e danni materiali per miliardi di euro, come dimostrammo a inizio anno su questo giornale all’indomani di un altro tragico evento.
Ci piacerebbe inoltre sapere cosa prova realmente il vice-sindaco Luigi Nieri che, anche a nome del sindaco Marino, ha manifestato con vuote parole che l’amministrazione si sente “vicina a tutti loro [i feriti] e alle loro famiglie e si stringe intorno alla famiglia della vittima che, purtroppo, ha perso la vita nell’investimento”, mentre il campo abusivo della Monachina è rimasto in piedi contro le direttive europee, la legge italiana e il buon senso e la responsabilità morale dell’accaduto pesa come un macigno sul Campidoglio.
Francesco Meneguzzo