Roma, 12 ago – Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista finirono così per beccarsi. Anche in modo piuttosto infantile, a giudicare dalle ultime dichiarazioni dell’ex-grillino riprese da Adnkronos.
Di Maio versus Di Battista
Il ministro degli Esteri uscente Luigi Di Maio risponde così alle accuse di Alessandro Di Battista qualche giorno fa: “”Io un ducetto? Li iscrivo tutti in questo grande partito degli odiatori e pure un po’ dei bulletti”. La dichiarazione, espressa durante la serata di ieri a In Onda, su La7, prosegue con toni non certo leggeri: “È fantastico fare così. Tu ti ritrai, non ti ricandidi, attacchi tutti e scompari… va benissimo, è un diritto sacrosanto”. Infine aggiunge: “Su una cosa almeno siamo d’accordo: che quello non è più il Movimento che abbiamo fondato”.
Ex compari, ora piccate reciproche
Di Battista aveva attaccato duramente Di Maio durante il video in cui spiegava i motivi della sua mancata ricandidatura, esprimendo forti critiche anche a Beppe Grillo.L’attacco però si era concentrato anche su un altro aspetto, quello dell’elezione a capo politico del Movimento. “Io di fatto sono stato costretto a lasciare il M5S, proprio perché soprattutto Grillo ha indirizzato il Movimento nel governo dell’assembramento. Anche precedentemente io ho avuto momenti difficili, quando fondamentalmente mi hanno impedito di fare il capo politico del M5S evitando di votare, quando non hanno neppure voluto pubblicare i voti degli Stati Generali perché io avevo preso il triplo dei voti di Di Maio”. Un fatto che “non si doveva far sapere”. Il Movimento 5 Stelle, così, suona ancora l’ennesimo requiem. Quello di una morte molto lunga e mai veramente accettata dalla maggior parte dei suoi iscritti e suoi membri di spicco.
Alberto Celletti