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Alleanza Pd-5 stelle? Una partita ancora non chiusa

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Pd 5 stelle accordo

Roma, 6 ago – Scorre veloce il tempo che ci separa dalle votazioni del 25 settembre, con la campagna elettorale cominciata con toni forti, spesso addirittura sopra le righe, condizionata dall’immancabile trasformismo che contraddistingue la politica italiana.

Pd e 5 Stelle, perché non è ancora finita

Accordi e trattative proseguono dietro le quinte ed è probabile si assista a nuovi stravolgimenti da qui al momento della chiusura e della consegna delle liste elettorali. Pochi giorni, certo, disponibili per modificare le carte in tavola ed inserire o sostituire volti di partito nei collegi definiti blindati, che in ambiente politico possono però rappresentare un’eternità. Se nel centrodestra, al netto delle differenze ideologiche e del dibattito interno alla coalizione, si è raggiunta unità di fatto e non ci sono faide evidenti in corso tra i partiti, nella controparte di centrosinistra i giochi sono ancora tutti da definire. Pur di compattare il campo elettorale ed inglobale di fatto qualsiasi fazione sia distante dal centrodestra, il Pd ha scelto di mettere a disposizione dei propri alleati degli scranni che sarebbero stati nella propria disponibilità. Tuttavia, le “sorprese politiche” potrebbero non essere ancora terminate e la prospettiva di un accordo in extremis tra Pd e Movimento 5 Stelle potrebbe ancora essere realistica. Certo, a parole si direbbe che i margini per ricucire lo strappo sono ormai quasi nulli, tra critiche ed accuse reciproche ed i veti incrociati tra gli esponenti delle rispettive forze politiche.

Si sfrutta tutto, anche il centro

L’intesa raggiunta tra Azione ed il Nazareno ha però evidenziato la disponibilità di Letta a rinunciare a collegi blindati per favorire intese che apparirebbero sulla carta molto complesse. Due forze piuttosto esigue come quella di Calenda e Bonino hanno ottenuto 15 collegi sicuri ed altri 15 ritenuti probabili. In poche parole, due partiti che insieme raggiungerebbero – stando ai sondaggi – non più del 6% potrebbero ritrovarsi con 30 parlamentari nelle prossime camere. Pertanto, è possibile che dalla stessa base del Movimento 5 Stelle, in caduta libera e costante ma accreditato ancora del 10% circa, possa arrivare l’invito ad unirsi alla carovana guidata dal Nazareno. Infatti, la corsa solitaria non consentirebbe a Conte ed i suoi di ottenere un risultato esorbitante in termini di conquista dei seggi. Inoltre, un accordo con Letta permetterebbe a Giuseppe Conte di ricacciare nelle retrovie, almeno momentaneamente, lo spettro politico di Alessandro Di Battista e Virginia Raggi, che per quanto anacronistici restano più convincenti dell’avvocato di Volturara Appula nel ruolo di “barricaderi”. Giuseppe Conte, che vive con l’obiettivo di allontanare chiunque possa oscurarne la figura ed evidenziarne l’incapacità, potrebbe essere tentato dall’ennesimo compromesso trasformista ed essere protagonista di questi ultimi giorni di campagna elettorale, con un nuovo accordo con il Partito Democratico.

Tommaso Alessandro De Filippo

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