Roma, 5 ago – Adescava bambine su WhatsApp, fingendosi un ragazzino di 14 anni. Di anni però l’uomo ne ha 30, e a questa infame attività si dedicava da tempo, come riportato su Tgcom24. L’orrore, questa volta, avviene a Milano.
Ecco come adescava le bambine su WhatApp, costringendole a spogliarsi
Sono ben ventisei le bambine adescate su WhatApp dal “pedofilo virtuale”. Bambine a tutti gli effetti, visto che si parla di una fascia d’età compresa tra i 10 e i 13 anni. Lui, in compenso, si presentava come un 14enne, pur avendone 30. L’uomo convinceva le vittime a spogliarsi, e non solo: anche a consumare “rapporti virtuali”. Gli inquirenti, una volta fermato, hanno perquisito il suo computer, trovando 177 foto della sua identità da predatore e anche moltissime immagini di bambine nude. Dopo essere stato condotto in carcere, ora il pedofilo virtuale è agli arresti domiciliari. La strategia di approccio era piuttosto “furba”, secondo le chat recuperate. Dal giocoso allo spinto. “Vedrai come sei più carina se ti spogli”. E poi: “Sei bella, devi avere più fiducia in te stessa, mostrati nuda”. Insistenze piuttosto forti del tipo: “Mi piaci tu, ti ho scelta fra tante ragazze, perché non fai sesso virtuale con me? Vedrai che dopo ti sentirai molto meglio, l’hai mai provata questa sensazione?”.
Un profilo insospettabile
L’uomo – come spesso avviene – era giudicato insospettabile da tutti: fidanzato, con un lavoro stabile, di carattere piuttosto timido. Le persone che lo conoscevano sono rimaste colpite dalla notizia. Le indagini sono iniziate per una denuncia, quella della famiglia di una delle bimbe. La piccola, infatti, si mostrava molto turbata e i genitori avevano notato il suo comportamento strano. L’accusa per l’uomo è di violenza sessuale. E la Procura rimarca: “L’induzione al compimento di tali atti, in una bambina che non ha volontà, è a tutti gli effetti un abuso”.
Alberto Celletti