Roma, 19 mag – Prosegue la mobilitazione dei residenti di Casale San Nicola, nella zona nord di Roma, che da due settimane stanno protestando in seguito alla notizia che qualche centinaio di profughi saranno ospitati nell’ex scuola Socrate, riconvertita in un centro per richiedenti asilo.
In un comprensorio residenziale di sole 250 famiglie, spiegano, la cosa potrebbe avere effetti devastanti. Sotto accusa anche la scelta dell’edificio, ritenuto non idoneo e non a norma.
Lunedì il Comitato di quartiere ha invaso la via Braccianese con striscioni e cartelli bloccando le auto per circa un’ora e mezza. “No alla tratta degli schiavi”, “No al business dei profughi”, “Legalità, trasparenza e sicurezza”, recitano alcuni degli striscioni esposti al presidio permanente del quartiere.
A fianco del Comitato, anche i militanti di CasaPound Italia. “Ci scusiamo per il disagio ma questo Stato infame ha deciso di mettere all’interno del quartiere un centro di accoglienza, dai 100 ai 300 ragazzi che costeranno alle nostre casse 35€ al giorno. Soldi – ha spiegato Andrea Antonini, vicepresidente del movimento di via Napoleone III, agli automobilisti in coda – che non andranno di certo a loro che sono vittime della moderna tratta degli schiavi ma alle solite cooperative che con ciò dovranno arricchirsi. Tutto questo quando poi non si trovano mai i fondi per le scuole che cadono a pezzi o per le case popolari”.
E in questo contesto di mobilitazione permanente, non mancano le iniziative isolate di gruppuscoli in cerca di visibilità. È il caso del tentativo di occupazione dell’ex scuola Socrate avvenuto ieri a sorpresa. La presidente del Comitato, l’avvocato Gloria Conti, ha precisato: “Il comitato è totalmente estraneo a questa iniziativa da cui ci dissociamo risolutamente”.
Roberto Derta