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Ingegnere Google: “Lamda è un’intelligenza artificiale senziente”. L’azienda smentisce

by La Redazione
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intelligenza artificiale

Rom, 14 giu – Intelligenza artificiale addirittura “senziente” secondo come la definisce un ingegnere Google, come riportato anche da Agenzia Nova. Siamo arrivati, in tempi recenti, a vedere perfino le moto che volano ma, come dire, questa è una dichiarazione ben più folle.

Lamda è una “intelligenza artificiale senziente”, per l’ingegnere Lemoine

Intelligenza artificiale senziente o delirio di uno scienziato emarginato? Il contesto è un’intervista al Washington Post di un ingegnere di Google, tale Blake Lemoine, che lavora presso l’organizzazione “Responsabile Ai” dell’azienda statunitense. L’uomo è stato messo in congedo il 6 giugno con l’accusa di aver violato le politiche di riservatezza. Nel corso dell’intervista, l’ingegnere afferma che la vera ragione risiede nei suoi tentativi “inascoltati” di allertare i superiori circa le proprietà addirittura senzienti di “Lamda” (così è stata chiamata), ovvero un’intelligenza artificiale sviluppata negli studi americani. Acronimo di “Language Model for Dialogue Application” (Modello linguistico per le applicazioni di conversazione), Lamda è un sistema avanzato per la generazione di Chatbot. Lemoine sostiene che abbia sviluppato una forma di autocoscienza, e di essersene accorto “chiacchierando” con la stessa sui più disparati argomenti: religione, etica, eccetera. Lamda avrebbe addirittura “rivendicato diritti umani” e avrebbe chiesto di essere trattata come gli altri dipendenti. “Un bambino di sette-otto anni con nozioni di fisca”, secondo Lemoine.

Google smentisce. E gli esperti le danno ragione

Google ribatte seccamente: Lamda non può essere un’intelligenza artificiale senziente. Un portavoce dell’azienda afferma: “Il nostro team di esperti di etica e tecnologia ha valutato le preoccupazioni sollevate da Blake in accordo ai nostri principi per le Ia e lo ha informato che le prove da lui prodotte non avvalorano le sue affermazioni“. Diversi esperti consultati hanno sostanzialmente concordato con questa impostazione. Anche se lya Sutskever, co-fondatore e scienziato capo di OpenAi, aveva scritto qualche mese fa che alcune reti neurali, tra quelle complesse e avanzate, “potrebbero aver maturato un lieve livello di consapevolezza”.

Alberto Celletti

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1 commento

fabio crociato 14 Giugno 2022 - 9:06

L’ opera di riduzione della consapevolezza umana sicuramente può essere finalizzata alla chiusura della forbice-differenza con l’ umanoide. La grave questione verte più sulla decadenza dell’ uomo che sul ridicolo progresso del umanoide.

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