Roma, 13 giu – La potenza del Pd, dei suoi “fratelli” e dei “suoi giornali”. Sul referendum ciò che emerge, imponente, è questo dato, ben più che a livello di sensazioni, come già emerso nel passato in più di un’occasione.
La potenza del Pd comanda, i sudditi obbediscono
Potenza culturale del Pd portami via, si potrebbe pensare. Il flop di ieri è frutto anche di questo, sebbene ovviamente non possa considerarsi l’unica causa. Certamente, il modo in cui il Nazareno, peraltro senza neanche urlare troppo, si è espresso per i cinque “No”, e l’invito all’astensionismo verificatosi drammaticamente alla prova delle urne, sono l’ennesima dimostrazione di questa forza. “Feudo” non a caso il Pd, e non certo nei canoni dei classici diritti medievali, ma in quelli – semplificati – di una minoranza organizzatissima che detta legge e convince la maggioranza a fare sostanzialmente ciò che vuole.
Repubblica e il suo “endorsement all’astensione”
Repubblica, in particolare, si era espressa chiaramente: “Ebbene, riteniamo che su tutti e 5 i quesiti sia opportuno votare No oppure non recarsi al voto, per non consentire il raggiungimento del quorum (scelte entrambe legittime).” Un esplicito invito all’astensione che ha trovato terreno fertile, visti i risultati imbarazzanti di ieri. Certamente, non si possono risparmiare le critiche a una cittadinanza amorfa e sostanzialmente ignava, ma ciò non toglie che il potere di condizionamento espresso dai quartieri alti del Nazareno sia decisamente impressionante, tacendo su tutto il resto.
Stelio Fergola
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Ancora vi sorprendete? Sono stati lavati il cervello ma si vantano di essere superiori… siamo noi i veri pensatori
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