Roma, 16 mag – La strage al tribunale di Milano poteva essere evitata? Secondo un’inchiesta del Corriere della Sera, la Procura di Brescia, che sta indagando su quanto accaduto nelle aule del palazzo di giustizia del capoluogo, l’ipotesi non è da escludere.
Rispetto alla pista seguita inizialmente, che vedrebbe Claudio Giardiello passare da un accesso secondario riservato a professionisti e sprovvisto di metal detector, utilizzando un falso cartellino di riconoscimento, si segue ora un’altra strada. L’assassino del suo ex socio Giorgio Erba, del giudice Fernando Ciampi e dell’avvocato Alberto Claris Appiani sarebbe infatti entrato da un varco ordinario, riuscendo tuttavia ad eludere i controlli di sicurezza.
C’è di più. Il metal detector -questa volta presente- avrebbe suonato, ma Giardiello non sarebbe comunque stato perquisito. Lo si dedurrebbe dalle immagini di videosorveglianza acquisite dalla Procura bresciana. Passa un uomo, il metal detector si illumina, viene perquisito e poi lasciato entrare. Tocca poi ad un uomo che, al netto della scarsa risoluzione della registrazione, sembra Giardiello: anche qui il metal detector si illumina, ma a questo giro i vigilantes non procedono alla perquisizione e lasciano l’assassino libero di entrare armato.
Il caso si tinge così di tinte ancora più fosche. L’ipotesi iniziale era senza dubbio più -se è lecito- “rassicurante”, qualora fosse invece confermata la seconda, emergerebbero delle enormi falle nel sistema di sorveglianza. Falle per le quali, tra l’altro, non sarebbe sufficiente una risposta come quella che è stata data nell’immediato: a che pro obbligare tutti gli entranti a passare sotto lo scanner se poi, in caso di esito positivo, questi non vengono perquisiti, magari per velocizzare i tempi? E’ poi da osservare come la promessa di maggior sicurezza non sia giunta in tutti i palazzi di giustizia: sono tanti i tribunali, in specie quelli più fuori dall’occhio mediatico, nei quali subito dopo la strage non si è dato atto all’implementazione delle misure annunciate urbi et orbi.
Risulta poi inquietante una coincidenza. Appena dopo l’arresto, Giardiello aveva detto: “Quando ho superato il varco ho pensato: se mi fanno passare con la pistola, lo faccio”. E così sembra proprio essere andata.