L’Italia, si sa, ha davvero una grandissima tradizione per quel che riguarda i giochi di carte: basta un semplice mazzo per potersi divertire con un solitario, una scopa, una briscola e con tanti altri giochi ancora.
Quel che è meno noto è che le carte con cui ci si può dilettare con questi giochi non sono tutte uguali dal punto di vista grafico, anzi il nostro Paese racchiude, da questo punto di vista, una quantità sorprendente di tradizioni territoriali.
Nella pagina dedicata alle carte da gioco delle diverse zone d’Italia, Wikipedia menziona ben 17 varianti regionali (l’aggettivo “regionale” in realtà non è appropriato, dal momento che alcune di esse riguardano delle province), cui si aggiungono 5 varianti cadute in disuso.
Dal punto di vista tecnico, dunque, il gioco non cambia, ciò che cambia sono esclusivamente le caratteristiche grafiche delle carte ed è suggestivo notare come, nel nostro Paese, queste tradizioni siano così fortemente radicate.
Andiamo dunque a scoprire alcune tipologie di carte da gioco italiane particolarmente note.
Carte napoletane
Le carte napoletane sono considerate dai più le carte italiane da gioco per antonomasia e il loro stile grafico è tipicamente spagnolo, proprio perché questa forma di gioco fu portata, nell’allora Regno di Napoli, dagli spagnoli, durante il periodo del relativo vicereame.
Una delle peculiarità più tipiche delle carte da gioco napoletane è il fatto che molti dei personaggi raffigurati presentano dei baffi piuttosto folti.
Carte genovesi
Le carte genovesi, a differenza di quelle napoletane, sono a semi francesi, e sono graficamente molto simili allo stile belga, dal quale si distinguono per il fatto di sfoggiare il colore verde al posto del blu.
Parallelamente ai mazzi da 40 carte, che sono i più diffusi, le carte genovesi sono disponibili anche in mazzi da 52 carte, i quali sono utilizzati nel gioco del baccarat.
Carte piemontesi
Le carte piemontesi sono considerate “cugine” di quelle genovesi: si ritiene infatti che discendano da esse e a livello grafico sono effettivamente molto simili, un tratto distintivo degno di nota è sicuramente la divisione orizzontale delle loro figure.
Anche per queste carte sono disponibili mazzi contenenti un numero di carte differente dal canonico 40, e degli approfondimenti molto interessanti sulle carte piemontesi si possono trovare nel blog di www.digitalmoka.com.
Carte milanesi
Le carte milanesi, note anche come carte lombarde, sono anch’esse a seme francese e presentano una forma piuttosto stretta.
I relativi mazzi sono rigorosamente di 40 carte e ciò che cattura subito l’attenzione è il fatto che le figure siano graficamente molto elaborate.
Una curiosità riguarda inoltre la carta raffigurante il fante di fiori, dove si può apprezzare sul suo petto il biscione visconteo, antico simbolo della città meneghina.
Carte ticinesi
Le carte ticinesi sono vicinissime, a livello grafico, a quelle milanesi, non a caso venivano originariamente chiamate “carte lombarde estero”.
Anche le carte ticinesi sono a seme francese e si distinguono da quelle milanesi per la presenza di indici e scritte.
Carte sarde
Dopo esserci soffermati su carte a seme francese, torniamo a fare esempi di carte a seme spagnolo, come è appunto il caso delle carte sarde.
Le carte sarde riproducono lo stile spagnolo in modo molto fedele e una delle loro principali caratteristiche è la presenza di piccoli indici.
Carte trevigiane
Non si potrebbe concludere la rassegna di carte da gioco italiane senza menzionare un tipo di carte a seme italiano, ovvero le carte trevigiane, definite anche “trevisane” o venete.
Disponibili in mazzi da 40 e da 52 carte, le carte trevigiane presentano un particolare suggestivo, ovvero la presenza di simpatici motti sugli assi.
I motti variano in base al produttore, ma tra i più noti è possibile ricordare “se ti perdi tuo danno” sull’asso di bastoni, oppure “non ti fidar di me se il cuor ti manca” sull’asso di spade.
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