Damasco, 20 mag – “Le priorità della politica siriana sono ferme in termini di rifiuto dell’interferenza nei suoi affari interni, sostegno alla causa palestinese e lavoro per liberare le terre arabe occupate”, è quanto ha affermato il ministro degli Esteri siriano Fayssal Mikdad ai microfoni dell’agenzia di stampa Sana. “A causa dell’adesione della Siria a queste posizioni e per la sua posizione strategica e la sua grande influenza nella regione, l’obiettivo principale dei paesi ostili è stato quello di influenzare la politica siriana e distoglierla dal suo approccio, ma quando tutti i loro metodi hanno fallito, hanno fatto ricorso al terrorismo, che hanno sostenuto e finanziato con miliardi di dollari”, ha aggiunto ieri sera Mikdad in un’intervista all’emittente al-Sourya.
Mikdad ha accusato un piano occidentale che mirava a smantellare la Siria ponendo fine al suo ruolo geopolitico, il che ostacolava i tentativi dell’Occidente di creare una nuova realtà che servisse i suoi interessi e quelli dell’entità di occupazione israeliana. “Tuttavia, la fermezza dell’esercito, del popolo e della leadership siriani ha sventato questo piano. Il ministro ha sottolineato che tutte le aree occupate torneranno all’autorità dello stato siriano e la milizia separatista delle Forze Democratiche Siriane, QSD, deve rendersi conto che l’occupante americano lascerà la nostra terra”.
Il ministro degli Esteri siriano contro tutti
Riguardo all’annuncio da parte del Dipartimento di Stato americano di concedere una licenza per svolgere attività economiche nel nord-est e nel nord-ovest della Siria, Mikdad ha affermato che, dietro la guerra terroristica, alla quale la Siria è stata sottoposta per undici lunghi anni, c’erano indubbiamente le amministrazioni americane succedute fino ad oggi. Il politico siriano ha poi aggiunto che Washington e i suoi alleati occidentali forniscono aiuti alle organizzazioni terroristiche in queste aree, portando alla distruzione del potenziale economico siriano e al saccheggio della ricchezza del paese di cotone, petrolio, grano e antichità.
Senza peli sulla lingua, Mikdad ha attaccato inoltre la Turchia, affermando che il regime di Ankara continua a sostenere le organizzazioni terroristiche in Siria, in violazione delle intese di Astana. “La Turchia deve fermare questo sostegno e ritirarsi da tutti i territori siriani che occupa, smettendo di derubare (tramite dighe) all’Eufrate la maggior parte dell’acqua che dovrebbe sfociare nel fiume all’interno del territorio siriano, in violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”.
La difesa dei palestinesi
Nella lunga intervista del ministro siriano, ovviamente, non potevano mancare le accuse a Israele. Mikdad ha aggiunto infatti che i ripetuti attacchi israeliani sul territorio siriano non hanno e non saranno in grado di distrarre l’esercito arabo siriano dal sradicare i terroristi vicini allo stato sionista. “La Siria non esiterà ad esercitare il suo diritto di difendere la sua terra e il suo popolo in tutti i modi garantiti dalla Carta delle Nazioni Unite e dalle disposizioni del diritto internazionale”. Il ministro di Assad ha espresso poi la condanna siriana dei continui attacchi delle forze di occupazione israeliane contro il popolo palestinese, le incursioni nelle città e la distribuzione delle case e dei villaggi arabi. Ha sottolineato il sostegno della Siria al popolo palestinese e il suo diritto alla libertà e all’indipendenza, ponendo fine all’occupazione israeliana e stabilendo il suo stato indipendente con Gerusalemme capitale.
Sventagliata contro le politiche Ue
Riguardo alle dichiarazioni del commissario Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, sul fatto che l’Unione Europea non contribuirà al processo di ricostruzione in Siria e non revocherà le sanzioni a meno che non venga attuata la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza, Mikdad ha affermato: “L’istituzione dell’Ue manca del minimo grado di indipendenza e ha accettato di essere sottomessa e attuatrice delle politiche americane”. In risposta a Bruxelles, Mikdadha ha affermato che la Siria rafforzerà l’unione tra i popoli mediorientali per raggiungere la solidarietà araba in un modo che serva gli interessi di questi popoli. “La Siria vuole attivare le enormi energie dei popoli arabi nel campo dello sviluppo e di fronte alle sfide comuni, e se il nemico israeliano è il nostro nemico, allora deve esserci un coordinamento tra tutti noi per unire le nostre forze e rimuovere il pericolo imminente da tutti i paesi arabi”, ha tuonato Mikdad.
Andrea Bonazza
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