Trapani, 16 apr – Non occorre avere la sfera di cristallo, l’Ong chiede, passano un paio di giorni e arriva l’assegnazione del porto, il famigerato Pos. Anche ieri è stato così e dopo un po’ di zig zag tra la costa palermitana e quella trapanese intorno alle 16 del pomeriggio è arrivata la notizia, “cinguettata” felicemente dall’account Twitter di Sea Watch Italia, il porto “aperto” è quello di Trapani. La nave tedesca Sea Watch 3 ci scarica 201 clandestini al culmine di una settimana in cui si è registrato un nuovo allarme a Lampedusa per le condizioni dell’hotspot, strapieno, e di un trend in costante crescita rispetto agli anni precedenti, lievi al cospetto del 2021, enorme sul 2020 ancor di più rispetto al 2019.
Non solo Sea Watch 3, è il governo dei porti aperti alle Ong
Dopo una fase di relativa calma gli sbarchi, autonomi o con “tour operator” (leggasi Ong), sono ripresi con numeri da record e con Lampedusa sempre come primo approdo e le coste più a nord come secondo, subito dopo la consueta porta sbattuta in faccia da Malta. Dopo il tampone di controllo per i clandestini si apriranno gli ingressi della nave quarantena e dopo andranno ad ingrassare i portafogli di coloro i quali hanno i centri e le case d’accoglienza. Siamo alle soglie dell’estate e i numeri già sono in aumento, il trend, da qualche anno a questa parte, è in costante crescita. Ma all’aumento dei numeri non corrisponde un aumento della soglia d’attenzione, con governi e ministro che si limitano ad aprire i porti.
Nessuna seria politica di ricollocazione dei soggetti, nessun rispetto di quelle regole imposte da questo stesso governo in tema di prevenzione anti-Covid. E attenzione, per un “traghetto” arrivato ce ne sono molti già pronti a salpare, come la Ocean Viking al momento attraccata al molo della città di Siracusa che vede il proprio equipaggio allenarsi in attesa della partenza.
I numeri del 2022
E andiamo ai numeri, aggiornati con lo sbarco programmato a Trapani oggi: 8.642 arrivi dal 1° gennaio ad oggi (8.522 nel 2021, 3.238 nel 2020); giorno più pesante sabato 9 aprile con 537 sbarchi. Tra questi: quasi 2mila egiziani (1.877), seguiti dai bengalesi (1.422) e mille tunisini (997). Parliamo di sbarchi e di persone per le quali vi sono delle spese ingenti da sostenere a fronte di uno Stato che troppo spesso dimentica le esigenze del proprio popolo. Come reagireste davanti a un padre che a due richieste d’aiuto rispondesse all’estraneo anziché al proprio figlio? Un’immagine, un azzardo per spiegare la situazione italiana che non solo stenta a riprendersi dopo la pandemia, ma che rischia seriamente di implodere dopo le tante, cervellotiche, decisioni prese dal governo Draghi.
Emanuela Volcan
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