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«Euphoria»: se il disagio giovanile tira più del «Trono di spade»

by Chiara del Fiacco
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Euphoria Hbo

È appena uscita in Italia la seconda stagione di Euphoria, remake della Hbo dell’omonima serie israeliana firmata da Ron Lashem e Daphna Levin. Si tratta del più grande successo in assoluto per la piattaforma televisiva Hbo, che, ricordiamo, ha prodotto serie culto come i Sopranos o Game of Thrones. Euphoria segue le vite «al limite» di un gruppo di adolescenti alle prese con droga, sesso, alcolismo, identità di genere e autolesionismo. Che questi ragazzi vadano a scuola, lo si capisce esclusivamente dalla scenografia: la loro esistenza, infatti, si barcamena tra abuso di sostanze, feste e le tipiche cattiverie tra ragazzi elevate all’ennesima potenza.

Questo articolo è stato pubblicato sul Primato Nazionale di marzo 2022

Una gioventù allo sbando

Nulla sembra avere un effettivo valore, tutto è casuale – il sesso estremo, ad esempio, vissuto con la stessa leggerezza con la quale si mangerebbe una pizza – mentre i rapporti interpersonali vengono scanditi da ricatti in un crescendo mercantile, tipico della società reale e virtuale in cui i vari personaggi della serie si muovono. Come se non bastasse, allo spettatore viene inflitto il background infantile dei giovani protagonisti, costellato da variegati «traumi» che dovrebbero fornirci la spiegazione della loro attuale nullità, nel classico meccanismo farcito del peggior vittimismo piagnucoloso delle nuove generazioni che, se sono così fottute, poverette, è sempre per colpa di qualcun altro.

Leggi anche: Euphoria, cosa ci dice la serie cult della Generazione Z

Euphoria e horror vacui

Al posto di Euphoria, avrebbero dovuto intitolarla Zero: del gruppo male assortito, infatti, non se ne salva nemmeno uno, e questo potrebbe essere un punto a favore della serie che, con estrema graficità e crudezza, ci illustra la vacuità del bullo, della cheerleader, della tossica, della «ragazza» in transizione, di quella facile e via dicendo. Perfino l’elemento puro (il verginello) si svende alla prima acquirente che, oltretutto, lo insulta dandogli dello sfigato perché non riesce a soddisfarla sessualmente. E se i giovani sono delle vere e proprie mele marce, ancor peggio se la passano gli adulti. Certo, tra le etnie presenti in Euphoria, sono i bianchi a dare il peggio di loro stessi: come il…

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