Roma, 16 feb – Mario Draghi vuole “più donne nella scienza”. O meglio, nella ricerca scientifica, come si legge in un’Ansa di oggi.
Più donne nella scienza, per forza
Mario Draghi lancia le quote rosa anche nel mondo della scienza. Più donne nella scienza, nella ricerca, praticamente per forza. E spendendoci anche denaro pubblico, se è necessario. “Realizzare il pieno potenziale della ricerca vuol dire puntare su chi è stato spesso ai margini di questo mondo: le donne. Per troppo tempo le posizioni di vertice nella ricerca scientifica sono state appannaggio degli uomini”. Così racconta in occasione della sua visita ai laboratori del Gran Sasso. Di cosa si lamenta, il premier? Che tra le donne “solo una su 5 sceglie le cosiddette materie Stem”. La soluzione? “Oltre 1 miliardo per potenziarne l’insegnamento”, ma anche per “superare gli stereotipi di genere” e portare la percentuale “al 35%”.
Ci permettiamo di suggerire altri metodi, oltre all’impiego di questo ormai “famoso” miliardo: magari precludendo le facoltà scientifiche a una parte degl uomini (e perché no, anche a tutti, che tanto le donne hanno bisogno di recupare). Oppure forzando le altre 4 donne su 5 a scegliere per forza le materie scientifiche. E magari anche a fustigarle, tipo punizione delle elementari vecchio stampo, se si permettono di scegliere percorsi umanistici. Uguaglianza di genere a qualsiasi costo. Anzi, facciamo in modo proprio di eliminarli, questi generi, che son troppo discriminatori. Perché accontentarsi di un misero miliardo di investimenti?
I ringraziamenti ai ricercatori del Gran Sasso
“Voglio ringraziarvi moltissimo per la calorosa accoglienza. È stata per me una grande emozione visitare i laboratori sotterranei e osservare da vicino gli esperimenti che vi rendono un punto di riferimento per la comunità scientifica mondiale”, aveva esordito Draghi ai ricercatori, aggiungendo che “siete una delle grandi eccellenze del Paese. L’Italia è orgogliosa di voi”. E poi: “Quest’anno ricorre il 35esimo anniversario dall’inizio delle attività dei Laboratori del Gran Sasso – prova della lungimiranza degli investimenti in centri di ricerca e infrastrutture scientifiche. La loro realizzazione, su iniziativa dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha permesso all’Italia di affermarsi nella fisica delle particelle elementari negli anni in cui emergeva questo campo. Da allora, il Gran Sasso ha contribuito – e continua a contribuire – a molte delle scoperte più rilevanti della nostra epoca nei campi della fisica subnucleare, nucleare e astroparticellare. È un luogo capace di attrarre menti brillanti dall’estero e di valorizzare i nostri talenti”.
Stelio Fergola
4 comments
Così regalano ancora posti di lavoro statale alle donne… L’ultima boiata, purtroppo, di un autentico imbecille.
articolo terzo della costituzione:
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”
ergo…
VIA quote rosa,
VIA codice rosso,
VIA azioni affermative,
VIA parcheggi rosa,
VIA legge sulla parità di genere,
VIA sgavia sui contributi previdenziali femminili,
VIA ECC ECC ECC fino a consumare la tastiera.
io sono un cittadino italiano,esattamente come una donna:
quindi NON accetto nè finanzio con le mie tasse uno stato che mi discrimina in quanto uomo,
perchè
IO NON SONO UN CITTADINO DI SERIE B:
avete capito,TANGHERI?
vedete di provvedere in merito,incapaci.
–
Condivido jena, anzi io concluderei: “IO NON SONO UN CITTADINO DI SERIE B GRANDISSIMI PEZZI DI MERDA FARABUTTI ED INCAPACI”.