Roma, 24 dic – Se non è un lockdown per non vaccinati, poco ci manca. Il decreto Festività – mai nome fu più stridente – introduce infatti ulteriori misure restrittive che penalizzano in primis i cittadini che non si sono sottoposti alla vaccinazione anti Covid. Ma il governo guidato da Mario Draghi e sostenuto da un’ampia maggioranza di “draghetti” silenti, vara una stretta che coinvolge pure chi il vaccino lo ha fatto, come una beffa di fine anno. Il tutto garantito da una precedente mossa che garantisce carta bianca all’esecutivo: il prolungamento dello stato di emergenza.
Altro che liberi tutti, scattano le misure “dragoniane”
Ufficialmente si tenta di chiudere i cancelli per evitare la diffusione della variante Omicron, data però ormai in salita (28% dei casi) e che secondo gli esperti consultati dal governo dilagherà nelle prossime settimane. Si naviga a vista insomma, con restrizioni fatte passare per garanzia di libertà. L’unica misura “dragoniana” attesa ma evitata, riguarda il vaccino obbligatorio per i dipendenti della Pubblica Amministrazione. Per ora non è contemplato nel testo, composto da 10 articoli e approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri.
Vediamo allora, nel dettaglio, come vengono blindate le feste natalizie con l’antinomico decreto Festività. Misure che in molti casi saranno tali fino al 31 gennaio 2022, esattamente nei giorni in cui verrà eletto il prossimo presidente della Repubblica, e in in altri fino al 31 marzo quando scadrà lo stato di emergenza.
Ecco cosa prevede il decreto Festività
Feste in piazza vietate – Stop a concerti all’aperto e feste in piazza già in programma fino al 31 gennaio.
Discoteche chiuse – I locali da ballo e le discoteche vengono chiusi per tutti, vaccinati e non, fino al 31 gennaio.
Super green pass esteso – Fino al 31 marzo chi non è vaccinato non potrà consumare al bancone dei bar. Nel decreto si prevede difatti l’obbligo del super certificato verde anche per i “servizi di ristorazione al banco”. Dal 30 dicembre super green pass esteso anche per i seguenti luoghi al chiuso: musei, luoghi di cultura, piscine, palestre, centri benessere, centri termali, centri sociali e ricreativi, sale giochi e casinò. Per accedere a queste strutture non basterà più il tampone. Mentre per Rsa e hospice è obbligatorio aver fatto anche la terza dose, i vaccinati con due dosi dovranno invece sottoporsi al tampone per entrare.
Green pass a 6 mesi – Ridotta la durata del green pass che dal primo febbraio sarà valido 6 mesi. Una misura che scatterà quindi fra 40 giorni per dare abbastanza tempo a coloro che non hanno ancora effettuato la terza dose. Mentre il ministero della Salute, con apposita ordinanza, anticipa la possibilità del booster da 5 a 4 mesi.
Alessandro Della Guglia
6 comments
Ma questo premier ha sentito le considerazioni di Travaglio e Zangrillo ?
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Ma questa è un’altra storia.
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