Roma, 17 dic – La sentenza contro Mimmo Lucano aveva già fatto parlare di sé negli scorsi mesi, ma le motivazioni delle decisioni del Tribunale di Locri sono ancora più pesanti, come riportato da Open.
Le motivazioni della sentenza contro Lucano
La sentenza Lucano – pronunciata lo scorso 30 ottobre – è impietosa, senza sconti e ritraente un’immagine a dir poco vergognosa dell’ex-sindaco di Riace. Emergono parole come “falsa innocenza”, “furbizia”, “mera apparenza”. Condannato a 13 anni e due mesi, a Lucano non è stato fatto salvo, in pratica, niente. Il giudice, testualmente, scrive: “Nulla importa che sia stato trovato senza un euro in tasca, come orgogliosamente egli stesso si è vantato di sostenere a più riprese. Perché ove ci si fermasse a valutare questa condizione di mera apparenza, si rischierebbe di premiare la sua furbizia, travestita da falsa innocenza, ignorando però l’esistenza di un quadro probatorio di elevata conducenza, che ha restituito al Collegio un’immagine ben diversa da quella che egli ha cercato di accreditare all’esterno”.
E prosegue così: “Lucano, da dominus indiscusso del sodalizio, ha strumentalizzato il sistema dell’accoglienza a beneficio della sua immagine politica”. Un’organizzazione “tutt’altro che rudimentale, che rispettava regole precise a cui tutti si assoggettavano, permeata dal ruolo centrale, trainante e carismatico di Lucano il quale consentiva ai partecipi da lui prescelti di entrare nel cerchio rassicurante della sua protezione associativa, per poter conseguire illeciti profitti, attraverso i sofisticati meccanismi, collaudati negli anni e che ciascuno eseguiva fornendogli in cambio sostegno elettorale”.
Usare i fondi dell’accoglienza per scopi personali
In questo passaggio il presidente del Tribunale di Locri quasi parla bene di Lucano, il quale aveva realizzato “l’encomiabile progetto inclusivo dei migranti, che si traduceva nel cosiddetto Modello Riace, invidiato e preso ad esempio da tutto il mondo”. Ma subito dopo, un altro feroce attacco. Essendosi “reso conto che gli importi elargiti dallo Stato erano più che sufficienti, piuttosto che restituire ciò che veniva versato, aveva pensato di reinvestire in forma privata gran parte di quelle risorse, con progetti di rivalutazione del territorio, che, oltre a costituire un trampolino di lancio per la sua visibilità politica, si sono tradotti nella realizzazione di plurimi investimenti“.
Alberto Celletti
6 comments
Potete dire e pensare quello che volete ma Mimmo Lucano rimane un fulgido esempio di incomparabile abnegazione verso i bisogni degli immigrati.
Propongo la sua candidatura a presidente della Repubblica.
Quando in un paese si propone una persona che la giustizia ha condannato a 13 anni di carcere a presidente della repubblica solo perché è ideologico e sposa i criteri del più becero PD questo paese è finito in un budello infernale
Bravo Pacillo, approvo; ma non al Quirinale, la sede più appropriata sarebbe una bella porcilaia.
Ho fatto ricorso ad una figura retorica, l’iperbole.
Purtroppo per qualcuno, mal riuscita.
Tutti e tre “commentatori” mi avete fatto ridere, cosa rara, quindi Vi ringrazio.
A Sergio P. piace sparigliare, mi sa che è un osso duro a carte, o altro.
[…] un sindaco, ha amministrato un territorio, e ha fatto politica in modo truffaldino, stando all’ ultima sentenza giudiziaria su di lui. Ascoltando le dichiarazioni di Lucano stesso, poi, Netflix sta per realizzare una serie televisiva […]