Roma, 8 nov – In Austria è il giorno zero, quello del lockdown dei non vaccinati, come sottolinea la notiza Adnkronos di stamattina. Contando anche i cambiamenti in atto in Germania, la situazione in Europa sembra avviata ad una inesorabile crescita delle restrizioni.
Austria, non vaccinati in lockdown
Adesso è effettivo: in Austria i non vaccinati sono in lockdown, e saranno in una sorta di “zona rossa” esclusiva, che impedirà loro di svolgere perfino più attività di quante previste nelle chiusure “pre-vaccino”. Le misure annunciate la settimana scorsa sono perciò esecutive, e da oggi le persone non vaccinate non potranno svolgere una larga serie di attività, dagli eventi sportivi al semplice uso di un parrucchiere. Ma si va oltre, con il divieto addirittura di entrare negli hotel.
Per lavorare è sempre necessario il tampone negativo, mentre la mascherina Ffp2 sarà obbligatoria per biblioteche, musei e negozi. E si chiederà il richiamo anche per il presunto “monodose” Johnson & Johnson, valido solo fino al 3 gennaio 2022. Il cancelliere Schallenberg aveva giustificato così la misura in conferenza stampa: “Nessuno intende dividere la società, ma è nostra responsabilità proteggere le persone. La situazione è eccezionale, l’occupazione delle terapie intensive sta aumentando molto più velocemente del previsto”. E non è detto che non si vada oltre: le aurorità locali potranno spingersi, se lo riterranno, fino a lockdown generali circostanziati.
La paura dell’apripista
C’è il fondato timore che l’Austria costituisca una sorta di futuro metro di paragone, dal momento che l’attenzione sui cosiddetti “contagi” si è intensificata negli ultimi giorni. La stessa Adnkronos, sulla scia del resto della stampa mainstream, volge il suo sguardo proprio a “l’aumento dei contagi” in corso in Germania. Stesso dicasi per ciò che da tempo si sta “monitorando” nel nostro Paese. “Contagi” = “malati” è un’equazione eterna, sin dalla nascita e la gestione di questo virus. Poco conta ripetere all’infinito ciò che tutti sanno, ovvero che i contagiati di covid 19 quasi mai siano malati.
Ma non sembra esserci possibile interlocuzione. L’Europa sembra avviarsi a destini simili a quelli profusi da Vienna e – in parte – anche da Italia e Francia. La fine pandemia sembra non esistere e non solo, quasi non pare venir presa in considerazione. Una situazione paradossale, per non dire altro.
Stelio Fergola
3 comments
Che ne sanno se il non vaccinato si è cuccato il sino-virus in versione integrale, variante o meno, e quando ?!?! Tutto a spanne… alla faccia del progresso scientifico.
[…] di 48 ore con un tampone”. Intanto qualcuno, tra un’evocazione e l’altra, lo chiama “modello austriaco”, dopo aver pompato il “modello francese” per adottare il green […]
[…] di 48 ore con un tampone”. Intanto qualcuno, tra un’evocazione e l’altra, lo chiama “modello austriaco”, dopo aver pompato il “modello francese” per adottare il green […]