Roma, 5 nov – Contrordine compagni d’Europa, sul nucleare ci eravamo sbagliati. “Sapevamo fin dall’inizio che l’energia nucleare è qualcosa che gli Stati membri scelgono. Sosterremo ogni Stato membro che deciderà di procedere con il nucleare. È nostro compito, è previsto dai trattati”. E’ quanto dichiarato dal commissario Ue al Green deal, Frans Timmermans, a La Stampa e ad altri quotidiani europei. Parole che in realtà il vicepresidente della Commissione europea non avrebbe usato soltanto un anno fa, quando si diceva spaventato dal nucleare.
Perché l’Ue apre al nucleare
Ora, con tutta evidenza, anche a Bruxelles si accorgono dell’importanza del nucleare non solo per raggiungere la decarbonizzazione ma anche per arrivare alla totale indipendenza energetica. D’altronde l’Unione europea è il più grande importatore di energia al mondo, dunque al momento ha un grosso vulnus di autonomia. Va detto che Timmermans ha sottolineato pure la necessità di muoversi “in direzione di energie che non producano rifiuti” e in questo senso a suo avviso “il nucleare non è proprio verde”. Oltre a presentare sempre “i rischi” in cado di incidenti. Appunti piuttosto discutibili e che mostrano la scarsa conoscenza sulle centrali di ultima generazione da parte del commissario Ue.
Nucleare in Europa, dalla Francia all’Ungheria: ecco i nuovi reattori in costruzione
Sta di fatto che – come puntualmente segnalato da Europa Today – diverse nazioni europee hanno già messo in cantiere la costruzione di nuovi reattori nucleari. In primis la Francia, che spinta dalla rete elettrica nazionale Rte punta alla realizzazione di 14 reattori di nuova generazione (EPR) e di altri piccoli reattori. Ma se l’ambizione transalpina è cosa nota, a muoversi sono anche Stati dell’est e del nord Europa. Ad esempio la Romania, con il senato di Bucarest che ha ratificato un accordo con gli Stati Uniti per modernizzare ed estendere il nucleare.
Mentre in Finlandia stanno già costruendo un terzo reattore nella centrale dell’isola di Olkiluoto. La Bulgaria invece sta procedendo spedita alla costruzione di un altro reattore nell’impianto di Kozloduy, grazie alle apparecchiature messe a disposizione dalla Russia. Un progetto, quello bulgaro, che ha peraltro ricevuto l’approvazione Ue. E ancora: in Ungheria si sta programmando la realizzazione di un altro reattore a Paks. Infine, sponda mitteleuropea, c’è la Slovacchia: il governo di Bratislava ha deciso di far costruire altri reattori a Mochovce. Alla faccia delle perplessità che ancora regnano sovrane in Italia.
Eugenio Palazzini
3 comments
era ora di pensare a cose serie invece di fesserie presunte rinnovabili. Se non è già tardi.
[…] Rampini coglie in pieno il punto: il problema non è aderire o meno ai diktat green dei “gretini”, il problema è non essere tagliati fuori dalla battaglia per le fonti energetiche (non puntando sul nucleare). […]
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