Roma, 7 set — L’obbligo di vaccinazione è un meccanismo autoritario: può l’emergenza sanitaria giustificare questo tipo di imposizioni? Massimo Cacciari ospite a Quarta Repubblica si interroga sulla legittimità del green pass in Italia e sull’eventuale obbligo vaccinale. Già lo scorso luglio il filosofo ed ex sindaco di Venezia si era pronunciato sfavorevolmente sull’introduzione della misura, scrivendo «La discriminazione di una categoria di persone, che diventano automaticamente cittadini di serie B, è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica».
Cacciari: l’emergenza sanitaria legittima davvero questa deriva?
«Il governo è legittimato a imporre un trattamento sanitario, è vero. Se ne discute la legittimità in chiave culturale, etica e politica». E’ tutto consentito «perché c’è un’emergenza sanitaria?», chiede Cacciari. «E’ lecito chiedere in base a quali criteri cesserà lo stato d’emergenza? Finirà quanto non c’è più un malato in terapia intensiva o quando nessuno ha più di 37,5 di febbre?». Poi si scaglia contro lo strapotere dei virologi, a cui non sembra importare della deriva dittatoriale e liberticida che questi provvedimenti portano con sé. «Tutti a sollecitare meccanismi autoritari, come sostanzialmente è l’obbligo di vaccinazione. Ma scherziamo? Ai virologi non frega nulla delle derive culturali e politiche di questa società?», insiste il filosofo.
Le parole sono importanti
Anche il linguaggio utilizzato nel dibattito è importante. «La forma a volte fa sostanza: sento usare parole come ‘stanare’ chi non si vaccina. Ma ci rendiamo conto?». A questo punto, per Cacciari è meglio l’obbligo vaccinale, «almeno sparisce l’ipocrisia» di un governo che surrettiziamente impone la vaccinazione senza prendersene responsabilità. «Mi arrivano centinaia di mail al giorno di medici e scienziati che mi danno ragione e mi dicono che non possono parlare».
Quale dignità?
Provvedimenti come il green pass o l’eventuale obbligo vaccinale devono garantire «il rispetto della dignità della persona, la giurisdizione indica che la persona sia perfettamente informata. Mi domando se possiamo dire che le persone siano state correttamente informate sui vaccini e sulle loro conseguenze. Non c’è dubbio che i vaccini siano utili, ma questo non basta per dire che siamo correttamente informati». Anche perché, spiega Cacciari, la vaccinazione non è una situazione priva di rischi: «Le aziende farmaceutiche non conoscono però le conseguenze a medio e lungo termine dei vaccini. In queste condizioni, come si fa a imporre il green pass? Siamo già arrivati al 70-80% della popolazione vaccinata, si continui così» cercando di convincere gli italiani.
Infine esprime grande perplessità sulla vaccinazione agli adolescenti, tra quelli che rischiano meno in caso di infezione da Covid. Che bisogno c’è di vaccinarli «Quando siamo arrivati a vaccinare tutta la popolazione sopra i 40-50 anni»?
Cristina Gauri
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