Trentino, arriva il “semaforo” per il Green pass: uno scanner dirà se possiamo entrare nei locali
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Roma, 4 ago — Orwell, spostati: in Trentino nasce il «controllore automatico» del Green pass, una sorta di scanner-semaforo che, una volta verificata la validità del lasciapassare vaccinale, emetterà una luce verde (o rossa, a seconda dei casi) che decreterà senza appello se un cittadino può fare o meno il proprio ingresso in un locale.
Il sistema, ideato dalla Provincia autonoma di Trento, è stato pensato per sollevare i ristoratori dal controllo personale dei Green pass, che da venerdì sarà obbligatorio per ristoranti e bar al chiuso. Comodo, pratico ed eviterà ai proprietari degli esercizi pesanti sanzioni in caso di omissione di controllo: con il «semaforo» non si scappa. La nuova delibera, firmata dal governatore Maurizio Fugatti consentirà di «assicurare il processo di verifica anche attraverso strumenti posizionati nei punti di accesso in grado di semplificare e rendere più fluidi e veloci i controlli, integrativi all’utilizzo dell’applicazione mobile denominata VerificaC19». Gli scanner saranno «presidiati da personale addetto che verifica l’esito del controllo». I controllori del controllore. La verifica potrà avvenire anche a distanza — da dietro il bancone mentre si serve i clienti, ad esempio.
«Il gestore deve vigilare sull’accesso che consente di verificare il possesso del green pass», precisa Raffaele de Col, dirigente del Dipartimento protezione civile. «Se ciò è avvenuto, la responsabilità di false attestazioni è in capo all’avventore». Inoltre, «il totem tutela la privacy, dato che nome, cognome e data di nascita del possessore del pass non sono visibili ad alcuno».
La delibera firmata dal governatore non specifica dove potersi dotare dei «semafori». «Noi possiamo solo disciplinarne l’uso, poi la Provincia non può mettersi a commerciarli o stilare liste di fornitori. Posso solo dire che da subito l’Azienda sanitaria e gli uffici provinciali ne acquisteranno un centinaio, sia per dotarne tutte le strutture pubbliche dove è richiesto il pass sia per testarne l’effettiva efficacia». Fugatti specifica poi che «non è intenzione della giunta né mettere in discussione né sostituire l’obbligo di Green pass deciso dal governo, si cerca solo di renderlo più gestibile e alleviare le conseguenze sulle attività».
Cristina Gauri
2 comments
Fuori le denominazioni ed il Cerved delle ditte che ne beneficiano! Vogliono la trasparenza attiva sui vaccini e noi la desideriamo su tutto il resto. Vediamo come va a finire!
Questi pazzi, pian piano, passo dopo passo, vogliono portarci verso qualcosa di simile al sistema di credito sociale cinese.(loro e i cittadini che li seguono che sono altrettanto colpevoli).
Bisogna fermarli prima che sia troppo tardi.
Poi per rispondere a quelli del “ce lo dice l’Europa” solo quando gli fa comodo:
ll regolamento 953 del 2021 dell’Unione Europea, stabilisce che gli #Stati devono tassativamente evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate.