Tokyo, 3 ago – Il Comitato olimpico internazionale, indispettito, ha chiesto spiegazioni all’omologo cinese dopo che le due atlete del team della gara di sprint a squadre donne del ciclismo su pista sono salite sul podio con la spilla di Mao Zedong sulla tuta.
La spilla di Mao
Le due atlete cinesi che hanno esibito la spilla di Mao sono Bao Shanju e Zhong Tianshi, e hanno battuto in finale la Germania. “Abbiamo contattato il Comitato olimpico cinese, chiedendo loro un rapporto sulla situazione – ha detto oggi il portavoce del Comitato Olimpico Mark Adams nel corso del briefing quotidiano -. e quindi posso confermare che ci stiamo occupando di questo caso”.
La regola n. 50 della carta Olimpica
Le spille esibite dalle atlete cinesi che mostrano l’effige di Mao sono una variante olimpica della classica splletta pop col ritratto dell’ex dittatore comunista, immortalato persino da Andy Warhol. Ora, però, la decisione della Bao e della Zhong viene ritenuta una violazione della Regola 50 della Carta Olimpica che vieta manifestazioni di propaganda politica sul podio. Se manifestazioni o gesti politici sono infatti consentiti agli atleti all’interno degli impianti di gara, sulla linea di partenza o prima di una partita, non lo sono durante la competizione o durante le cerimonie di premiazione.
Il gesto di Saunders
Per quanto riguarda invece il comitato olimpico statunitense e la querelle con l’atleta Raven Saunders, argento nel lancio del peso, che durante la premiazione ha incrociato i polsi formando una X in segno di protesta contro le discriminazioni sessuali. Non è d’accordo invece il Comitato olimpico internazionale, che sta indagando sull’accaduto.
Ilaria Paoletti
1 commento
Alla faccia di chi pensava che Mao non c’ entrasse più nulla con questa “giovane” Cina! Molto bene…