Roma, 21 lug — E’ finito in manette incastrato dalle proprie impronte digitali improvvidamente lasciate sul luogo del crimine lo stupratore nigeriano che l’11 maggio scorso aveva rapinato e barbaramente violentato una cuoca d’asilo nido. Lo riferisce il Messaggero.
Arrestato lo stupratore nigeriano
La violenza si è consumata all’interno dell’Istituto d’Istruzione per l’Infanzia Santa Chiara al Torrino, a Roma. Il nigeriano, un 27enne aveva sorpreso in pieno giorno la propria vittima mentre questa svolgeva le proprie mansioni lavorative. Nelle prime ore di questa mattina gli agenti di polizia della IV Sezione della Squadra Mobile e del Commissariato di Spinaceto hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere applicata dal Gip del Tribunale di Roma.
La violenza
Il nigeriano era riuscito ad introdursi nella mensa della scuola eludendo ogni controllo. Una volta di fronte alla propria vittima, l’aveva minacciata di sgozzarla puntandole un grosso coltello alla gola, e dopo averla rapinata del portafogli, l’aveva stuprata. Ora l’uomo è stata identificato e arrestato; questo grazie a una lunga e complessa attività di indagine svolta dagli investigatori della Polizia di Stato specializzati in reati di violenza di genere e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
A mettere spalle al muro il nigeriano, come detto, è stata un’impronta digitale rinvenuta su una bottiglia di liquore abbandonata in un capanno vicino all’istituto presso il quale la cuoca lavorava. Una volta raccolta e analizzata l’impronta ed eseguiti i successivi accertamenti sulle tracce biologiche trovate sull’abbigliamento della vittima, si è arrivati a identificare il 27enne, che ora si trova in carcere.
Cristina Gauri