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Renzi e Berlusconi: non una trasformazione ma un passaggio di testimone

by Ilario Maiolo
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Roma, 18 luglio – Arrivati alla chiusura del primo semestre guidato da Draghi, gli equilibri politici sono in continua mutazione. Specie in previsione delle prossime due campagne elettorali. La prima riguarda le elezioni amministrative che si terranno nelle grandi città, come Milano, Roma e Napoli. La seconda è una campagna strettamente “di palazzo” per l’elezione del Presidente della Repubblica di febbraio 2022. Proprio come è successo con la fine del Conte bis, ancora una volta sembra proprio che sarà il leader di Italia Viva l’ago della bilancia sulla scelta del successore di Mattarella. Fino ad ora il partito centrista non si sarebbe mai potuto accostare alla destra sovranista. Il fascino di Berlusconi per Renzi suona però sempre più come una tentazione.

Salvini è cattivo solo se conviene a Renzi

Nelle sue ultime esternazioni, il fondatore di Italia Viva, non ha chiuso totalmente la porta al centrodestra. Spiegando che una rivalutazione del pensiero europeo da parte di Salvini potrebbe agevolare il dialogo tra le parti. Nessuno dei due ha escluso né smentito trattative per far cadere il secondo governo guidato da Conte. La domanda rimane la stessa: a che pro queste trattative?

Per il momento si esclude qualsiasi possibile alleanza per le elezioni amministrative. E però la pressione di Fratelli d’Italia, secondo i sondaggi su Salvini, spinge inevitabilmente il leader del Carroccio ad arrivare il prima possibile ad elezioni. Una via per raggiungere questo obiettivo è sicuramente quella di portare Draghi al Quirinale. Obiettivo poter sciogliere le camere e andare al voto in primavera. Renzi, su questa discussione, potrebbe essere fondamentale sia in caso di appoggio sia in caso di conflitto. Sapendo già che non sarà protagonista in nessuna città alle prossime amministrative, l’ex premier punterà per farla da padrone a febbraio 2022.

Nel caos di governo Renzi e Berlusconi tornano in scena

La disputa Conte-Grillo ha abbassato quella poca credibilità che ormai era rimasta intorno ai cinque stelle. A trarne vantaggio è stato sicuramente il centrodestra che, oltre ai problemi interni dei pentastellati, è riuscito, con grande aiuto di Renzi, a far slittare momentaneamente anche la votazione del Ddl Zan. Proprio su questo filone continua la grande giostra d’amore e odio tra Berlusconi e Renzi.

Le proposte elettorali e il convinto europeismo di Forza Italia hanno sempre fatto velatamente pensare che, nonostante si fossero battagliati per anni, Renzi potesse essere l’innaturale successore dell’area “centrista” e moderata. Quella guidata fino ad ora da Berlusconi. L’ipotesi di una teorica alleanza si potrebbe spegnere dopo che, nelle ultime settimane, sembrerebbe prendere sempre più piede l’idea del partito unico con la Lega, considerata la forza principale da battere per Renzi. Concretamente è sempre meno pensabile la creazione ex novo del terzo polo di centro. Analogo discorso anche il ricongiungimento con Conte e Letta da parte di Renzi. La stagione elettorale non è ancora entrata nel vivo ma è appena iniziata.

Ilario Maiolo

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