Roma, 27 giu – Il governo Addis Abeba non ha mai nascosto le sue intenzioni di trasformare l’Etiopia in una nazione manifatturiera. Per raggiungere questo obiettivo deve però trovare un modo per avere un accesso al mare. La nazione del corno d’Africa non ha infatti sbocchi diretti. Fino ad ora ha utilizzato il porto di Gibuti, ma la dipendenza da un singolo scalo può causare problemi di natura sia economica che geopolitica. Questo spiega perchè le autorità etiopi puntano sempre di più sul porto di Berbera, nel Somaliland.
Dall’Etiopia al porto di Berbera
Il Somaliland è una regione autonoma della Somalia che, da anni, cerca di essere riconosciuta come stato indipendente. Nonostante le tensioni con Mogadiscio, è comunque un’area pacifica e ha inoltre il vantaggio di una posizione geografica strategica. Un particolare, quest’ultimo, che non è sfuggito al gigante dello shipping DP World che, a Berbera nella regione del Sahel, ha costruito un porto collegato a tutte le rotte di trasporto internazionali. Com’è facile immaginare, l’Etiopia da tempo è interessata all’uso di questo porto per poter esportare i suoi prodotti. Da qui l’accordo appena siglato con gli Emirati Arabi Uniti per costruire una strada che collegherà Addis Abeba proprio con il porto di Berbera.
L’investimento – dal valore un miliardo di dollari – non si limiterà però alla realizzazione di una sola infrastruttura. Sarà infatti legato ad altre iniziative, coordinate da DP World, per mettere a terra tutta una serie di progetti che agevoleranno le importazioni e le esportazioni. La costruzione della strada e la creazione di un centro logistico porteranno grossi benefici all’Etiopia. Nuovi posti di lavoro saranno creati dalle imprese che investiranno nel corridoio. Il centro logistico sarà gestito in maniera paritaria dal governo dell’Etiopia e da DP World, la quale offrirà la sua esperienza nella gestione portuale e in tutte le operazioni necessarie per rendere efficiente questo centro logistico.
Giuseppe De Santis