Roma, 7 giu – “Fine vaccino mai”, vien da dire a sentire il commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo, già tutto proteso verso il 2022 e la somministrazione della terza dose. Tanto che non fai mistero – il generale – che l’emergenza appunto dovrà diventare la normalità. “Potrebbe essere prevista la necessità di almeno un’ulteriore dose“, dice Figliuolo in audizione in commissione Bilancio alla Camera. Quella della terza dose non è certo una novità, e anche il Cts ha detto chiaramente che con grande probabilità andrà fatta. Probabilità che ora sembra più una certezza. Infatti il commissario sta già “opzionando” pure l’anno prossimo.
Vaccino, Figliuolo pensa già al 2022 e alla terza dose
La terza dose (seconda nel caso del monodose Johnson & Johnson) non dovrebbe comunque arrivare a breve, ma tra più di un anno: nell’autunno 2022. “Ad oggi – chiarisce Figliuolo – non è definita la durata della protezione del vaccino. La maggior parte degli scienziati crede che possa essere di circa un anno, ed è chiaro che sulla base di questa stima dobbiamo organizzarci per fare i richiami. Proprio stamane ho avuto una video call con il ministro della Salute Speranza e il capo della Protezione civile Curcio ed abbiamo ragionato anche di questo”. “Il nostro compito è quello di pianificare, per noi il 2022 è già ieri“, dice il generale con tono un poco roboante.
“Massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca”
Vaccino ad libitum insomma, e vaccino per tutti. “Attesa l’irrinunciabile valenza sociale ed educativa della didattica in presenza, è stato chiesto di garantire, prima dell’inizio dell’anno scolastico, la massima copertura possibile di tutta la popolazione studentesca, nelle fasce di età per le quali i preparati farmacologici saranno disponibili”, annuncia il commissario. Tradotto, vaccini per i più giovani. “Proprio recentemente, a seguito dell’estensione dell’indicazione terapeutica del vaccino Cominarty (BioNTech/Pfizer) fino a soggetti di età pari o superiore a 12 anni – sottolinea il generale – è stato chiesto alle regioni e alle province autonome di dare immediata attuazione a tale estensione. Utilizzando linee dedicate negli hub vaccinali e facendo il più ampio ricorso ai pediatri di libera scelta”.
“I presidi dovranno rendere la scuola sicura anche per i non vaccinati”
Ancora, in tale ottica i presidi dovranno “rendere sicura la permanenza” a scuola dei bambini e dei ragazzi che sceglieranno di non vaccinarsi. “Il vaccino è uno dei pilastri della lotta al virus – ribadisce il generale – ma per me nessuno mai deve essere discriminato. Finché ci sono le leggi che permettono la non obbligatorietà, chi organizza l’attività scolastica deve mettere in campo tutto quello che è possibile” per garantire a “coloro i quali, per scelta personale o dei propri genitori, abbiano pensato legittimamente di non vaccinarsi, di rendere sicura la loro permanenza negli istituti scolastici”. “Il mio auspicio – aggiunge – è che ci possa essere il massimo coinvolgimento nella campagna, poi sono scelte di coscienza e personali che io rispetto”.
I numeri della campagna vaccinale
Più in generale, l’obiettivo della campagna – spiega il commissario – è “di conseguire la vaccinazione dell’80 per cento della popolazione entro settembre inserendo anche la platea 12-15 anni inizialmente esclusa, per un totale di 54 milioni di italiani“. Ad oggi sono state consegnate complessivamente 28,3 milioni dosi di vaccini e circa l’83% degli over 80 ha ultimato il ciclo vaccinale completo, riporta Figliuolo (qui i dati aggiornati). Per i 70-79 al 10 aprile meno del 20% aveva ricevuto la prima somministrazione, mentre al 6 giugno si è passati all’oltre 84%. E il 37,23% ha ultimato il ciclo. Per la categoria 60-69 anni al 6 giugno il 74,1% ha ricevuto la prima somministrazione e oltre il 30% ha completato il ciclo. Il commissario infine invita le regioni ad intercettare i soggetti a rischio con poca dimestichezza con i mezzi informatici e di vaccinarli.
Adolfo Spezzaferro
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[…] per rinfocolare la narrazione – i maligni direbbero la propaganda — che circonda l’enfasi vaccinale: e se da un lato c’è l’infuriare delle varianti, ecco poi episodi di «impegno civico» […]
[…] per rinfocolare la narrazione – i maligni direbbero la propaganda — che circonda l’enfasi vaccinale: e se da un lato c’è l’infuriare delle varianti, ecco poi episodi di «impegno civico» […]
Signor generale,
benedetto figliolo,
sa dirmi la spesa sostenuta sin qui tra sedie a rotelle, mascherine, tamponi e vaccini ?