Roma, 18 mag – Correva l’anno 2015 e Franco Battiato, che ci ha lasciati oggi, concesse un’intervista spassosa e piena di aneddoti sulla sua vita al Fatto Quotidiano. Presentava al grande pubblico la raccolta Le nostre anime e tra un pensiero ai grandi del passato e sì, pure al seno della Berté, non mancò di togliersi un sassolino dalla scarpa: quello che riguardava Dario Fo.
Battiato, i suoi capolavori: “Cazzate”
Nell’intervista, Battiato sembrò risultare il peggior critico delle sue opere, arrivando a definire quelli che per noi sono capolavori come Sentimiento nuevo o Prospettiva Nevskji “cazzate”. E in effetti, quando il giornalista gli domandò del suo rapporto con la critica, il cantautore replicò: “Me ne sono sempre fregato“. E sulla sincerità, Battiato disse: “Dipende dal garbo, dalla formula, dalla grazia. Poi se sei sincero fino a essere urticante devi aspettarti che anche l’altro possa rispondere con la stessa moneta”.
Ma alle critiche di Dario Fo, Battiato rispose …
E qui, per fare un esempio di poco garbo, Battiato racconta il pessimo (per la figura fatta dal Premio Nobel) aneddoto su Dario Fo: “Nel 1980, alla fine di un’esibizione delirante con 5.000 persone, Dario Fo mi aspettò all’uscita del concerto“. Il marito di Franca Rame gli disse: “I tuoi testi non mi piacciono”. “E io risposi: “E a me che cazzo me ne frega?””, racconta Battiato. “Eravamo sullo stesso piano, a quel punto. Ma non mi ritengo intoccabile, anzi. Se mi avesse criticato in un’altra maniera avrei anche apprezzato. È sempre il modo. Si può essere critici senza essere brutali”.
Non si salva nemmeno Moretti
Un altro che nelle memorie dell’autore di Up patriots to arms non fa una bella figura è Nanni Moretti, e questo nonostante abbia omaggiato la musica del cantore siciliano in più di un film: “Una volta in motoscafo a Venezia ero con Nanni Moretti. Vide una ragazza corpulenta e la investì: “Ma non ti vergogni di pesare così tanto?”. Rimasi di stucco”. Battiato non lo chiamava fatshaming, e probabilmente non lo avrebbe mai ritenuto un fenomeno patriarcale da combattere, ma di certo apprezzava l’educazione. Non importa se ad essere strafottenti furono “mostri sacri” come Nanni Moretti o Dario Fo…
Ilaria Paoletti
4 comments
dario fo premio nobel? quando lo seppi pensai ad una burla.. accostarlo ai grandi come Pirandello, Deledda ecc. ecc. assurdo almeno per me.
“Questo secolo oramai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà”
[brano estrapolato da “E ti vengo a cercare”, in “Fisiognomica” — EMI 1988]
Quasi tutti pensano — sbagliando clamorosamente — che Franco Battiato fosse un “buono”, un mistico sentimentaloide e storie del genere:
https://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/03/26/news/palermo_parlamento_battiato-55391575/
Musicalmente parlando, non sono mai stato attratto dalla sua proposta, però, penso che i testi di molte sue canzoni siano, ancora oggi, completamente fraintese, così come accade a quelle di altri cantanti di certa musica leggera come, ad esempio, Rino Gaetano.
Attenzione perché citare Dario Fo è peggio che parlare dei marocchini a Cassino; lui, italiano, dalla palazzina Liberty di Mi non si sporcava neppure le mani, seminava solo odio profondo! La risposta di Battiato è stata molle, purtroppo. Molti siciliani, come il ns. presidente, non hanno saputo cosa accadeva davvero al nord in quegli anni conseguenti al ’68… Solo il sardo Cossiga ha capito ma troppo tardi.
“Un giorno sulla prospettiva Nevski per caso vi incontrai Igor Stravinsky”
No Battia’, nunn’è caso, chell’è culo proprio. (Carmine Faraco)