Roma, 19 mar – D’accordo, si sono alzati i toni e sono volati gli stracci, ma tutto lascia supporre che fra Elton John e Dolce & Gabbana si possa ricucire presto dopo lo strappo su “bimbi sintetici” e famiglia tradizionale. In fin dei conti il musicista ha dimostrato in passato di essere disponibile al dialogo con chi ha idee diverse dalle sue in tema di diritti civili, a patto che sul tavolo ci siano buoni motivi. Diciamo almeno un milione di buoni motivi.
I riferimento è a una vecchia storia ritirata fuori dal blog conservatore statunitense “Twitchy” e ripresa in Italia da Dagospia. Il 5 giugno 2010, a Palm Beach, infatti, Elton John veniva ingaggiato per suonare a un matrimonio, come un neomelodico napoletano qualsiasi. A convolare a giuste nozze erano Kathryn Rogers e Rush Limbaugh.
Fermi tutti: chi è Limbaugh? Diciamo una via di mezzo tra Buonanno, Gasparri e la Santanché, ma coi soldi di Berlusconi. Rush Hudson Limbaugh III conduce infatti il talk show radiofonico più seguito degli Stati uniti, con un’audience settimanale di 15 milioni di ascoltatori che gli frutta un compenso di 400 milioni di dollari.
Cosa dirà mai il tipo nella sua trasmissione, per essere così ascoltato? Cose così: “Matrimonio gay? Io amo il mio divano e mi ci siedo sopra tutte le sere. Ma non per questo lo posso sposare”. “Le nozze gay danneggiano l’umanità”. “Chi può dire che dopo la legalizzazione dei matrimoni gay, non legalizzeranno anche la pedofilia?”. “Il tuo cane è parte della famiglia, e prima o poi ti permetteranno di sposare pure lui”. “I gay sono il 2% della popolazione. Davvero dobbiamo ripensare tutti gli standard culturali prestabiliti per una simile minoranza? No”.
Gli omosessuali non sono peraltro gli unici argomenti cari a Limbaugh. In occasione del suicidio dell’attore Robin Williams, il conduttore radiofonico attribuì la tragedia a un atteggiamento “di pessimismo, oscurità e tristezza. Quelli di sinistra non sono mai contenti. Sono sempre arrabbiati per qualcosa. Non importa quello che ricevono, sono sempre incazzati”.
E quando uscì “Evangelii Gaudium”, la prima esortazione apostolica di Papa Francesco, Limbaugh tuonò: “Puro marxismo”. Con uno così l’Elton John tutto piume di struzzo e diritti civili non prenderebbe neanche un caffè. Eppure il musicista britannico fece molto di più, concedendogli addirittura uno spettacolo privato in occasione delle sue quarte nozze.
Al “New York Times”, tuttavia, l’autore di “Candle in the Wind” la buttò sulla missione etica: “Quando si tratta di persone come Rush Limbaugh, o altri che ti fanno infuriare, il dialogo è l’unica strada. Devi tendere la mano…Sia che porti risultati tra un anno o trenta. Non importa. Devi mettere il primo piede nell’acqua e cominciare il processo”.
Il dialogo, certo. Ma magari anche il cachet di un milioncino di dollari tondo tondo può aver contribuito ad appianare la cosa. Peccato che Dolce & Gabbana non vogliano sposarsi: avrebbero potuto chiamare Elton John a suonare e, alla modica cifra di un milione di dollari, scampare anche il temuto boicottaggio.
Adriano Scianca