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Crisanti non socializza: “Non andrò al ristorante, darò il buon esempio”

by Alessandro Della Guglia
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crisanti, ristorante

Roma, 23 apr –  “Con le riaperture aumenteranno i morti, possono arrivare anche a 500-600 al giorno”. Così il catastrofista Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e virologia dell’università di Padova, che proprio non riesce ad essere minimamente ottimista. Ai microfoni di Un giorno da pecora, su Rai Radio1, continua a vaticinare una catastrofe sanitaria. Cosa che d’altronde fa ogniqualvolta sente nominare la parola “aperture”, pur limitata da mille vincoli e misure restrittive che rimarranno in vigore anche la prossima settimana.

“Non andrò al ristorante da lunedì”

Non andrò al ristorante da lunedì, darò il buon esempio”, fa sapere Crisanti. Davvero un buon esempio, che se fosse seguito da tutti i cittadini italiani significherebbe scavare la fossa a un settore, quello della ristorazione, già provato da mesi di chiusure. “Come aiutare queste attività? Penso che ai ristoratori bisognerebbe dare esattamente quello che hanno dichiarato nelle tasse – dice il virologo – lira per lira, anzi euro per euro”. Questo non accadrà e in ogni caso non basterebbe, ma Crisanti dovrebbe saperlo bene. E dire che almeno sul coprifuoco è più “aperturista” del governo. Nel senso che non vede il problema di spostarlo alle 23 perché a suo avviso “è ininfluente, diciamo che l’unica differenza è che alle 23 i ristoranti possono fare due turni quindi più incassi“.

Crisanti vede nero

Posto che il coprifuoco andrebbe del tutto eliminato, è piuttosto emblematica l’osservazione di Crisanti. Palesa tutta l’ottusità di un governo che riesce ad essere più restrittivo di chi tifa restrizioni. Poi però il virologo insiste con le previsioni nefaste. “Le zone gialle certamente torneranno arancioni o rosse, basta guardare la Sardegna che da bianca è diventata rossa. E non facciamoci illusioni sull’aiuto del clima: il Brasile ha una temperatura media di 26 gradi e l’anno scorso Israele è andato in lockdown a metà agosto, quindi…”.
E poi “la zona gialla da sola non funziona, guardiamo il caso del Veneto nella seconda ondata – aggiunge Crisanti – è rimasta zona gialla per tutto il tempo ed è stata la regione che, in proporzione rispetto al numero di abitanti, ha avuto il maggior numero di casi e decessi”.

Alessandro Della Guglia

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5 comments

Fabio Crociato 23 Aprile 2021 - 4:18

A studiare i pidocchi…

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Luca 23 Aprile 2021 - 9:48

dati alla mano riuscite a smentirlo?

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Raffo 23 Aprile 2021 - 10:37

Questo eminente scienziato , sempre stipendiato a fine mese,che fa della paura e del terrorismo mediatico la sua arma migliore, ha affermato che i ristori sono arrivati per cui nessuno dovrebbe lamentarsi, tanto da buon comunista tutti i ristoratori sono evasori, seguendo la miglior tradizione grillo/piddina……… palesemente inadeguato ed impreparato,trova spazio su repubblica,la stampa,il corriere e compagnucci vari……… evidentemente non conosce il significato delle parole vergogna e lavoro………. impresentabile.

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Franz 23 Aprile 2021 - 11:26

Secondo me i ristoratori meno lo vedono e meglio stanno e forse anche lui …..

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spottigianfranco 24 Aprile 2021 - 11:29

Questo non va al ristorante perché se lo vedono lo menano. Altro che socializzare!!

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