Roma, 23 apr – Blitz nella notte, nel decreto Riaperture pubblicato in Gazzetta ufficiale sparisce la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana a partire dal 15 maggio: “Altro schiaffo al lavoro, così non va“, sbotta Matteo Salvini. La notizia è arrivata nottetempo ed è stata una vera e propria doccia fredda per tutte le imprese del commercio che operano nei centri e parchi commerciali. Immediata la reazione negativa della Lega, che peraltro non ha votato in Cdm il nuovo decreto perché il premier Mario Draghi non ha spostato il coprifuoco alle 23. Anche Forza Italia giudica “inammissibile” il blitz notturno contro i centri commerciali.
Federdistribuzione: “Norma su riapertura centri commerciali cancellata senza alcuna spiegazione”
La norma sulla riapertura in zona gialla dei centri commerciali nei week end dal 15 maggio è stata cancellata dal decreto in vigore da oggi. “Prendiamo atto che la riapertura dei centri commerciali durante il fine settimana è stata cancellata, senza alcuna spiegazione, dal dl Riaperture pubblicato in Gazzetta ufficiale la scorsa notte”, afferma Alberto Frausin, presidente Federdistribuzione, il primo a commentare. Una quindicina di centri commerciali, tra l’altro, sono operativi come hub vaccinali in accordo con le Asl territoriali, a conferma del fatto che sono luoghi sicuri. A farlo presente sono gli operatori del settore che hanno predisposto rigidi protocolli sanitari per la sicurezza di chi li frequenta e ci lavora.
“Non possiamo accettare che le aziende del commercio, che hanno sempre risposto con responsabilità durante tutte le fasi dell’emergenza pandemica, – aggiunge Frausin – non abbiano una prospettiva certa sulla data di riapertura dei punti vendita, a differenza di tutti gli altri settori. Occorre superare questa situazione, si possono mettere in campo tutte le misure necessarie, senza rassegnarsi a tenere chiuso”.
Ancc-Coop: “Chiediamo con forza la correzione del decreto”
Marco Pedroni, presidente Ancc-Coop e Coop Italia è su tutte le furie rilancia: “Chiediamo con forza la correzione del testo del decreto che permetta così la riapertura dei centri commerciali“. “La notizia è arrivata nottetempo e ci ha colto di sorpresa perché le indicazioni ricevute nella giornata di ieri andavano in tutt’altra direzione. – fa presente Pedroni – Non capiamo il perché di questo dietrofront e nessuno d’altronde ce lo ha spiegato”.
Salvini: “Ennesimo schiaffo al buonsenso, al lavoro, alla libertà, agli accordi”
”Cancellata con un vero e proprio blitz la riapertura dei centri commerciali nei weekend a partire dal 15 maggio: ennesimo schiaffo al buonsenso, al lavoro, alla libertà, agli accordi. Il decreto era immodificabile per pranzare al chiuso e per togliere il coprifuoco alle 22, ma è stato ritoccato per ammassare più studenti sui mezzi pubblici e per punire il commercio. Così non va”, è l’attacco del leader della Lega Matteo Salvini. “Invece di andare avanti e favorire le riaperture, sembra che si stia tornando indietro. Non è questo il modo giusto per far ripartire il Paese e permettere di far tornare a lavorare e vivere gli italiani in sicurezza”. Gli fanno eco i capigruppo di Camera e Senato della Lega, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.
Forza Italia: “Marcia indietro inspiegabile”
Sulla stessa linea anche Forza Italia. “Chiediamo che qualche fonte autorevole del governo ci spieghi quale bussola – non certo quella del buonsenso – abbia portato a cancellare nottetempo la riapertura dei centri commerciali nei week end a partire dal 15 maggio. Una marcia indietro inspiegabile, che rappresenta una misura ulteriormente punitiva nei confronti di un settore duramente penalizzato a beneficio dell’e-commerce, e che ha sopportato con enorme senso di responsabilità un anno di restrizioni del tutto illogiche”. Così in una nota la presidente dei senatori di FI Anna Maria Bernini. “Illogiche – aggiunge – perché gli ampi spazi a disposizione e orari prolungati consentirebbero un afflusso ordinato e in sicurezza dei clienti, molto più che negli assembramenti che si verificano nei centri urbani”.
“E’ dunque inammissibile che i centri commerciali non possano ancora contare su una data certa per le riaperture nei week end. Non si può tirare ulteriormente la corda, visto che sono in ballo quasi 800mila posti di lavoro. Forza Italia si impegna dunque a modificare il decreto per rispondere al Sos lanciato stamani da Federdistribuzione”, conclude la Bernini.
Adolfo Spezzaferro
3 comments
Imbarazzante, vomitevole, indegno………. cagano sui lavoratori,sul libero commercio e ci trattano come sudditi rognosi e appestati…….. questa è la sinistra ignobile, fatta di traditori della patria e personaggi impresentabili…….che pena,che schifo……… ammesso che ci facciano votare prima o poi voglio vedere chi avrà il coraggio di votare questi elementi verminosi a cui gli italiani che vogliono lavorare fanno schifo………gli facciamo schifo poiché noi con le nostre imprese creiamo ricchezza mentre loro incapaci ed indegni sanno solo succhiare il sangue……. penosi comunistelli, mediocri ed inadeguati.
Questa delle chiusure il fine settimana è una ennesima scemenza, soprattutto per un motivo:
Chi durante la settimana deve LAVORARE, certamente non “HA TEMPO” per girare per comprare cose..
Quando le compra? Il fine settimana che è più libero.
Loro chiudono? Comprerà le stesse cose su Amazon, e poi usciranno a fare un giro.
L’unica differenza è che guadagneranno(guardacaso) sempre le solite piattaforme digitali. La gente in giro c’è lo stesso, non cambia niente. Anzi.. dopo le chiusure di solito, la gente esce in massa.. perchè proprio il fatto di chiudere e aprire ha questo effetto. Alcuni sono costretti a fare in 10 giorni, quello che avrebbe fatto in un mese se le cose fossero state aperte.
Aggiungo: chiudono i centri commerciali il fine settimana a che pro? Non hanno fatto praticamente niente, dalle mie parti per i mezzi pubblici. Su quelli c’è gente davvero attaccata a chi si siede vicino(perchè non ci sono i distanziatori) e va bene, vero?
Nei centri commerciali che invece sono grandi e puoi stare distanziato dagli altri, inoltre ti misurano la temperatura prima di entrare nei negozi, etc.. per loro è un problema. Mi sembra fortemente contraddittorio, come quasi tutte le regole della dittatura sanitaria.
Esempio: una persona fuma una sigaretta, che può causare gravi problemi di salute, può stare senza la mascherina.
Nello stesso luogo, un altro vuole stare senza mascherina perchè vuole respirare l’aria, essendo appena uscito(a che serve uscire altrimenti se non puoi respirare liberamente?)
A quello con la sigaretta non gli fanno la multa. A quello che si toglie la museruola per respirare meglio si… Follia pura…
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