Bruxelles, 8 apr – Le carceri italiane sono le più sovraffollate dell’Unione europea. A lanciare l’allarme è il rapporto del Consiglio d’Europa dal titolo Space, che fotografa ogni anno la situazione dei sistemi penitenziari nei Paesi membri dell’organizzazione internazionale. Il rapporto, realizzato dall’Università di Losanna, fornisce informazioni provenienti dalle amministrazioni penitenziarie di 51 diversi Paesi.
120 detenuti per ogni 100 posti: carceri italiane le più affollate della Ue
Ebbene, alla fine del gennaio 2020 risulta che in Italia c’erano 120 detenuti per ogni 100 posti, anche se il nostro Paese non è l’unico dell’Unione europea ad avere il problema delle carceri sovraffollate. Il record negativo spetta invece alla Turchia, con 127 carcerati per ogni 100 posti, e dove secondo i dati ci sono in media 11 detenuti per ogni cella. A livello Ue, per fare altri esempi, nello stesso periodo in Belgio c’erano 117 detenuti per ogni 100 posti, in Francia e Cipro 116, in Ungheria e Romania 113, in Grecia e Slovenia 109.
Rapporto Space: “Ridurre durata pene, costruire più prigioni”
Secondo Marcelo Aebi, professore responsabile per il rapporto Space, se si osservano i trend della popolazione carceraria in Italia dal 2000, il Paese sembra avere due strade per risolvere la questione del sovraffollamento. La prima è “ridurre la durata delle pene“, e la seconda è “di costruire più prigioni“. Anche perché, fa presente Aebi, “le amnistie, come quella del 2006, non risolvono il problema“.
Sovraffollamento carceri: impennata dei contagi
Il problema del sovraffollamento delle carceri è tornato alla ribalta proprio in questi giorni per una impennata dei contagi da coronavirus. Nonostante l’avvio della campagna vaccinale e le misure più restrittive prese all’interno delle carceri le varianti a quanto pare avrebbero determinato un aumento dei casi positivi. Dal canto loro, i sindacati di polizia penitenziaria esprimono grande preoccupazione con l’Unione dei sindacati che ha invocato un’accelerata con i vaccini monodose. In Italia come è noto è atteso quello Johnson & Johnson entro il mese di aprile.
Ludovica Colli
2 comments
sostituiamo il carcere con le punizioni corporali:
a libera scelta dei detenuti scarsamente pericolosi
(sotto i 5 anni di carcere)
verrà scalato un giorno di carcere per ogni singola frustata sulla schiena,inferta in pubblico:
così si ottiene lo sfoltimento della popolazione carceraria in pochi mesi,
combinate con una efficace azione deterrente contro il crimine.
per quelli socialmente pericolosi (con pena compresa tra 5 e 10 anni)
5 frustate per giorno di carcere.
dopo i dieci anni,nessuna possibilità di conversione:SOLO CARCERE.
NB:
frustate VERE,non biscottini:
nel senso che se ne può sopportare solo una decina per sessione,
e poi serve una settimana di cure (in carcere)
per riprendersi…
così i criminali pagheranno i loro reati o con il dolore o con la detenzione,
e impareranno che il crimine NON paga,
mentre la pressione sul sistema carcerario cala e contemporaneamente NON c’è il reato di tortura,visto che è una alternativa liberamente scelta.
La Università di Losanna cosa c’ entra con l’ Europa?
Prima ci lasciano caricare di droghe, di concorrenza sleale economico-finanziaria, quindi di immigrati e poi ci indicano per carceri pienissime e disumane?! Molti detenuti dovremmo girarli altrove…
Comunque no carceri, sì a campi di rieducazione ed istituti di studio e ricerca psichiatrica avanzati. Per e con una prevenzione a tutto spiano!