Roma, 2 apr – Costretti a tener chiuse le proprie attività, aiutati poco e male dal governo, abbandonati all’incertezza e ora pure indagati. Sono ambulanti, ristoratori, baristi, commercianti, tassisti. Categorie di lavoratori che in questi giorni hanno manifestato nelle piazze italiane contro le chiusure imposte di fatto sine die dal governo. Sì perché al di là dei proclami sulla campagna vaccinale sinora da terzo mondo e sull’eventualità di una non meglio specificata ripartenza estiva, il nuovo esecutivo tanto osannato da omnia media non fornisce la benché minima garanzia ai cittadini italiani. Nessuna data certa, nessun programma serio, nessuna prospettiva. Dopo oltre un anno di pandemia siamo ancora attanagliati da punti interrogativi sul quando e sul come usciremo da questo stallo generale.
Chi protesta viene multato. Ma chiede solo di poter lavorare
Di chi è la colpa? Di chi protesta chiedendo semplicemente di poter lavorare o di chi continua a chiedere sacrifici a chi chiede di poter lavorare? Di chi è stufo di essere trattato come un bambino scapestrato o di chi non ha saputo mettere a punto un piano economico e sanitario degno di questo nome? La risposta è scontata, talmente tanto che ormai sono chiare a tutti. Eppure si ha il coraggio di perseguire chi urla a gran voce la propria rabbia di fronte a una situazione sempre più insostenibile. Multe, sanzioni, denunce, strette da piccoli sceriffi allo sbaraglio. E ora pure indagini sui lavoratori infuriati, vergognosamente trattati come sospetti black bloc.
Addirittura indagati
Prova ne sono gli accertamenti avviati dalla Digos di Bari sulla manifestazione di protesta degli ambulanti che ieri hanno bloccato la tangenziale. “Non era autorizzata”. E quindi via con le verifiche per identificare i promotori. Già, la polizia sta addirittura visionando le immagini video della Scientifica e ne acquisirà altre dai social. Obiettivo? Capire chi ha osato organizzare un sit-in per chiedere di poter lavorare. Perché certo, magari oltre a ristoratori, commercianti e ambulanti erano presenti anche altri cittadini. Apriti cielo, visto mai che abbia manifestato pure un artigiano, un lavoratore dipendente, un avvocato, un commercialista. O addirittura un disoccupato. E come avrebbero intenzione di punire questi sciagurati manifestanti? Rifilandogli sanzioni e multe? Costringendoli a sborsare quattrini proprio ora che non hanno un soldo bucato? Abbiate almeno la decenza di non infierire su chi chiede di lavorare per vivere.
Alessandro Della Guglia
2 comments
[…] Ora basta, chi protesta ne ha tutto il diritto. E sanzionarlo… […]
[…] 2 apr — Per Andrea Crisanti le proteste di imprenditori, esercenti e ristoratori allo stremo che chiedono di poter lavorare per non finire sul lastrico sono un «assalto alla diligenza». Bene, quindi, ha fatto il governo […]