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Tunnel sotto il Bosforo, Asia ed Europa unite grazie al Giappone

by Eugenio Palazzini
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marmaray_291013Tokyo, 30 ott – Sono passati 90 anni dalla fondazione della Repubblica di Turchia da parte di Ataturk e il governo turco ha deciso di celebrare questa storica data realizzando il sogno ottomano accarezzato nel 1860 dal sultano Abdoul Medjid: collegare l’Asia all’Europa. Un tunnel ferroviario sotto lo stretto del Bosforo, la prima opera paragonabile a il canale della Manica nel Mar Mediterraneo. Anzi, qualcosa di ancor più impressionante considerando che si tratta del tunnel sottomarino più profondo del mondo. Una galleria di 13,6 km di cui quasi 1,5 direttamente sott’acqua e che collega in meno di 4 minuti la costa asiatica a quella europea.

“Questo è un progetto che resterà nella storia” ha affermato il premier turco Recep Tayyp Erdogan durante la cerimonia di inaugurazione. Le stime parlano di un potenziale di 1,5 milioni di passeggeri al giorno, cifra ragguardevole che contribuirebbe a decongestionare il traffico di Istanbul.

Quest’opera faraonica chiamata ‘Marmaray’, che unisce insieme Mar di Marmara e la parola ‘ray’ che in turco significa ‘ferrovia’, era un progetto lanciato nel 1990 ma sospeso per mancanza di fondi. A farlo ripartire nel 2004 è stato nientemeno che il governo giapponese grazie ad un finanziamento attivato dalla Banca del Giappone per la cooperazione internazionale, che ha stanziato 735 milioni di dollari e fornito tecnologia per la realizzazione del tunnel.

All’inaugurazione della galleria, in parte finanziata anche dalla Banca europea degli investimenti, al fianco del premier turco Erdogan era non a caso presente il primo ministro giapponese Shinzo Abe. Una presenza dovuta però non soltanto al contributo fondamentale di Tokyo alla realizzazione del tunnel. Abe si è infatti recato ad Istanbul anche per discutere della vendita di reattori nucleari giapponesi alla Turchia. Il sostegno economico giapponese al vecchio sogno ottomano non è chiaramente disinteressato ma punta ad estendere la rete diplomatica del Sol Levante, a non perdere terreno nei confronti della Cina e ad aumentare l’export. Recentemente un consorzio nippo-francese ha ottenuto una commessa di 22 miliardi per la costruzione di una centrale nucleare sulla costa turca del Mar Nero.

Eugenio Palazzini

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