Roma, 24 mar – Andrea Scanzi si è vaccinato, dichiarando di essere un caregiver e in quanto tale essersi iscritto a una lista di riserva della Usl Toscana Sud Est. Purtroppo però ad Arezzo molti caregiver e anziani da loro accuditi non riescono a prenotarsi per la vaccinazione. E’ il caso ad esempio di Felice Cini, 60 anni, ex giornalista che si prende cura 24 ore al giorno della mamma malata e novantenne. Al momento il vaccino non è toccato né a lui né a sua madre.
Arezzo, senza vaccino 90enne gravemente malata
“Il vaccino – dice Cini al Corriere di Arezzo – per una donna di 90 anni e invalida non c’è, nessuno ci ha contattato e io che ho provato a mettermi in lista come familiare di una persona fragile vengo respinto dal sito web. Quindi voglio dire che è una vergogna. Viviamo con poche centinaia di euro il mese, dallo Stato riceviamo il minimo indispensabile e la copertura dal Covid non l’abbiamo”. L’ex giornalista valuta anche un esposto: “Mi batto contro questo stato di cose, contro istituzioni che non sono vicine a chi soffre”. E cosa ne pensa della vaccinazione di Scanzi? “Non voglio fare polemica, citare il caso Scanzi o altro, rappresento solo la mia situazione che mi pare profondamente ingiusta”, dichiara Cini. “Dico solo che è stato vaccinato prima di tanti anziani e di chi assiste gli anziani”.
“Mio padre 87enne attende il vaccino”
Purtroppo però quello di Felice Cini non è affatto un caso isolato. “Mio padre, 87enne fermo in un letto e con l’Alzheimer, sta ancora attendendo il vaccino”. Denuncia ad esempio un aretino che ha deciso di scrivere al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e al direttore generale della Asl Toscana Sud Est, Antonio D’Urso. Come riportato da Arezzo Notizie, si tratta di una delle tante storie di famiglie aretine che attendono ancora la vaccinazione dei propri parenti più fragili. Richieste alle autorità, sfoghi, appelli di chi accudisce i propri cari e fa notare le falle di una macchina che a ben vedere procede a singhiozzi. Ultra-ottantenni e caregiver che dovrebbero essere collocati in cima alla lista delle persone da vaccinare, attendono invece con ansia.
“Mio padre è una persona fragilissima – dice un lettore ad ArezzoNotizie – ha anche la 104. E’ bloccato in un letto da sei anni, di giorno si occupano di lui a turno due badanti. La notte ce ne occupiamo noi familiari. Ma nonostante questa situazione, di vaccinazione non se ne parla“. E’ uno sfogo che evidenzia una situazione obiettivamente assurda, perché l’anziano si ritrova costretto ad aspettare la chiamata del medico, con il figlio che non può prenotare per lui il vaccino online e neppure riesce a prenotarlo per sé.
“Dovrei dichiarare il falso per vaccinarmi”
“Nei moduli della Regione Toscana non c’è una categoria che mi rappresenti, nonostante le leggi dicano che anche i figli conviventi debbano essere vaccinati. In pratica io dovrei dichiarare il falso, ma non voglio farlo”. Ma non è tutto, perché la famiglia dell’anziano aretino si è rivolta anche al telefono generale per le prenotazioni del vaccino. “Ci hanno risposto di prenotare un’ambulanza per portare mio padre, al momento opportuno, nell’ambulatorio. Purtroppo però l’ambulatorio presenta problemi di accesso per chi come mio padre è fermo in un letto. Insomma è una situazione paradossale, abbiamo la sensazione che le istituzioni si siano dimenticate di queste persone anziane e malate, delle loro famiglie, di chi vorrebbe proteggerli vaccinandosi, ma non può farlo. Siamo come inesistenti”.
Alessandro Della Guglia