Roma, 24 mar – Abbandonata, senza maggioranza, a un passo dalla fine: nel bel mezzo delle grandi manovre Pd-M5S per il “cantiere” giallofucsia in vista delle prossime elezioni amministrative, chi sta messa proprio male è il sindaco di Roma Virginia Raggi. Dopo l’addio dell’ormai ex consigliere M5S Gemma Guerrini, ora la maggioranza scende a quota 24 consiglieri. Ciò significa che la Raggi dovrà essere sempre presente quando si vota in aula Giulio Cesare (anche l’opposizione ha 24 consiglieri) altrimenti la fine è sicura. Occasione ghiotta per l’opposizione, che già lavora alla mozione di sfiducia. Insomma, la “sindaca” grillina rischia di andare a casa ancor prima delle elezioni.
Pd, FdI e Lega all’opera per verificare se ci sono i numeri per mandare a casa la Raggi
Pd, Fratelli d’Italia e Lega sono in azione per verificare se ci sono i numeri necessari per far cadere la Raggi. I dem partono già alla carica: “Anche Guerrini in fuga dalla Raggi, in vista delle elezioni si fa il vuoto intorno alla sindaca. Siamo molto preoccupati per questi ultimi mesi di consiliatura. Virginia Raggi ha ancora la maggioranza per governare?”. Come se non bastasse poi, ci sono i quattro dissidenti – Enrico Stefàno, Angelo Sturni, Donatella Iorio e Marco Terranova – che potrebbero mandare sotto la maggioranza in qualsiasi momento.
E’ dunque partita la raccolta firme per porre fine in anticipo alla sindacatura della Raggi. Prima verranno sondati i fuoriusciti dal M5S – Cristina Grancio, ora con i socialisti, Simona Ficcardi, appena passata ai Verdi, Monica Montella, Agnese Catini e da ieri Gemma Guerrini passati nel Misto – poi la fronda interna appunto.
Pure Zingaretti l’asfalta e la “sindaca” si straccia le vesti
La “sindaca” è attaccata da tutte le parti. Ieri anche il governatore del Lazio Nicola Zingaretti ci ha messo il carico, rivendicando con orgoglio di essere stato “il primo a dire che considerava la ricandidatura di Virginia Raggi una minaccia per Roma“. Con i due consiglieri regionali grillini, tra cui la nemica storica della “sindaca”, Roberta Lombardi, l’ex segretario Pd ha fatto il suo in questa operazione di isolamento della Raggi. Lei si straccia le vesti su Facebook: “Per Zingaretti, quindi, la ‘minaccia’ per Roma non è rappresentata dalla malavita o magari, in senso lato, dalla difficoltà di trovare un lavoro per i cittadini. No, per Zingaretti la ‘minaccia’ per Roma è rappresentata da una giovane donna finita sotto scorta per aver dichiarato guerra alla criminalità organizzata”.
Adolfo Spezzaferro