Washington, 23 mar – Nuove grane per AstraZeneca negli Stati Uniti: l’azienda anglo-svedese potrebbe aver “incluso informazioni obsolete” nei risultati della sperimentazione clinica Usa del vaccino anti-Covid. Informazioni superate che potrebbero aver fornito “una visione incompleta dei dati di efficacia”. E’ l’accusa del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Niaid), la principale agenzia statunitense sulle malattie infettive guidata da Anthony Fauci.
Lo studio Usa che mostra l’efficacia del 79% del vaccino AstraZeneca
La nota del Niaid arriva a ridosso della pubblicazione dell’atteso studio sulla fase III della sperimentazione del vaccino AstraZeneca negli Usa. Studio che mostrerebbe una efficacia del 79% nella prevenzione dei casi asintomatici e del 100% nella prevenzione della malattia grave e del ricovero ospedaliero. Una buona notizia, utile a migliorare la “reputazione” del vaccino. Soprattutto dopo lo stop dei giorni scorsi nella Ue fino a che l’Ema non ha detto che il siero è “sicuro ed efficace”. Adesso però, almeno negli States, dove il vaccino è ancora in attesa di approvazione, il problema si pone di nuovo.
Niaid: “Revisionare dati su efficacia e renderli pubblici al più presto”
Nella nota, il Niaid fa riferimento al fatto che il Data and safety monitoring board ha “espresso preoccupazione” riguardo ad alcune informazioni diffuse della società sui dati iniziali della sperimentazione. “Chiediamo alla società di lavorare con il Dsmb per revisionare i dati sull’efficacia ed assicurare che siano resi pubblici il più presto possibile dati sull’efficacia più accurati ed aggiornati“, è la richiesta dell’agenzia di Fauci.
La questione non riguarda la campagna vaccinale Ue
Come abbiamo detto, la questione non riguarda la campagna vaccinale in Europa, dove il siero è stato autorizzato da tempo dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali. Per quanto riguarda la sicurezza, sia l’Ema che l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, hanno escluso il legame con un aumento generalizzato di rischio trombosi. E hanno autorizzato la ripresa delle somministrazioni anche per persone sopra i 65 anni di età.
L’ok Usa rafforzerebbe la “reputazione” del vaccino anglo-svedese
Nel dettaglio, secondo il Niaid i dati sull’efficacia del vaccino illustrati lunedì sarebbero “obsoleti, inopportuni e basati su dati non analizzati nel modo corretto”. AstraZeneca per ora non ha commentato la nota del Niaid. Il vaccino è già stato approvato in più di 70 Paesi, ma va da sé che l’ok degli Usa rafforzerebbe la sua reputazione globale. Certo è pur vero che il siero anglo-svedese è un concorrente dei tre già autorizzati negli Usa, tutti americani. Ma è anche vero che forse il vaccino AstraZeneca agli americani non servirà proprio. Visto che a maggio, secondo le previsioni dei funzionari federali, ci saranno dosi di vaccino sufficienti per tutti gli adulti del Paese con le “sole” scorte di Pfizer-BioNTech, Moderna e Johnson & Johnson.
Adolfo Spezzaferro