Roma, 22 mar – Il piano vaccini non recupera il ritardo (le fiale non bastano), mentre la Ue dice no allo Sputnik. E’ di poco superiore alle 200mila al giorno la media massima delle somministrazioni del siero anti-Covid in Italia per la prossima settimana. “Priorità ai vaccini prodotti sul territorio europeo. Non abbiamo assolutamente bisogno dello Sputnik V“. Così al telegiornale del canale francese Tf1 il commissario Ue per il Mercato interno Thierry Breton, incaricato per i vaccini, boccia (per adesso) il siero russo. Breton ha precisato che “i russi hanno difficoltà a produrre il siero e noi li aiuteremo nel secondo semestre se ne avranno bisogno”.
In Italia il piano vaccini arranca: le dosi non bastano
Non una buona notizia per l’Italia, la Ue che prende tempo sul vaccino russo. In attesa del siero di Johnson&Johnson e di raggiungere l’obiettivo prefissato dal commissario Figliuolo di 500mila vaccinazioni al giorno, si tenta la risalita con l’arrivo di oltre 333mila dosi di Moderna e i nuovi stock di Pfizer previsti, mentre mercoledì ne arriveranno altre 279mila da AstraZeneca. I numeri delle consegne delle dosi effettuate finora sono però ancora troppo bassi rispetto all’aggiornamento delle cifre di inizio marzo. All’appello mancherebbero – secondo liste delle previsioni del primo trimestre – almeno quattro milioni di dosi, pur prevedendo l’arrivo di altre due milioni entro il prossimo 3 aprile. Infatti fino a questa data ne sarebbero dovute arrivare 15.694.998 milioni in tutto.
Il Lazio, tra le regioni più virtuose, finora ha fatto 800mila vaccini: il Regno Unito li fa in un giorno
Il Lazio, una delle regioni italiane più virtuose, ha già effettuato 800mila somministrazioni, circa quante fatte dalla Gran Bretagna in un solo giorno, dove si hanno a disposizione massicce quantità del siero della anglo-svedese AstraZeneca. Negli Stati Uniti, invece, sono state distribuite complessivamente già 124 milioni di dosi. Siamo su tutti altri ordini di cifre, insomma. Ma la Commissione Ue nega l’evidenza. L’Europa, sostiene Breton, “ora è il continente che produce più vaccini” e il ritardo rispetto a Usa e Gran Bretagna, è “di sole tre settimane”. Intanto protestano i governatori. “Con una mail sono state tagliate circa 60mila dosi di AstraZeneca, cioè il 60% delle consegne di aprile, facendo saltare tutta la programmazione”, è l’accusa del presidente della Liguria Giovanni Toti.
Il ministero della Salute arruola altro personale per le vaccinazioni
Fermo restando che il problema principale è che le fiale in arrivo non bastano, il ministero della Salute è pronto a far entrare in campo nuove forze per il piano vaccini. Con 164.800 medici (42mila sono quelli di famiglia, 38mila gli specializzandi, 7mila i pediatri, 14.800 gli specialisti ambulatoriali, 63mila gli odontoiatri), fino a 270mila infermieri e 19mila farmacie coinvolte. Ma su quest’ultimo caso la Federazione nazionale degli ordini dei medici pone le sue condizioni. “Il medico dev’essere presente in ogni sede vaccinale, comprese le farmacie e le parafarmacie“. Questo – spiega la Fnomceo – per raccogliere il consenso informato e garantire l’intervento in caso di necessità.
La capacità di inoculazione dell’Italia è doppia rispetto alle fiale a disposizione
Le inoculazioni viaggiano in ogni caso a velocità differenti regione per regione, con numeri sparsi anche sul fronte delle categorie immunizzate. La Toscana ad esempio – denuncia Stefano Mugnai, vicepresidente del gruppo di Forza Italia alla Camera – è indietro (27%) sugli over 80 (ma vede uno Scanzi “misteriosamente” vaccinato). Mentre altre regioni hanno raggiunto una copertura del 40-50% degli anziani. Anche per questo in programma c’è una piattaforma nazionale di supporto alle Regioni per le prenotazioni, di raccordo tra i vari territori e che possa rendere omogeneo il piano vaccini in tutto il Paese. In ogni caso il problema rimane: la capacità di inoculazione nel Paese è di circa il doppio rispetto alle quantità di siero a disposizione.
Adolfo Spezzaferro
3 comments
[…] Il piano vaccini arranca: le dosi non bastano. E la Ue… […]
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Ma che vi venga un canchero:
con centinaia di morti al giorno,con l’economia allo sfascio e con la gente che comincia ad andare fuori di testa per lo stress questi ROITI IMMONDI fanno questioni di geopolitica economica?
PREGATE,CHE NON SALTINO I NERVI A NESSUNO:
perchè se vi identificano come un nemico gireranno OGNI pietra di questo pianeta,per trovarvi.
[…] Mosca, 23 mar – Un team di esperti dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, arriverà in Russia il 10 aprile per controllare i test del vaccino Sputnik V. Lo ha reso noto il ministro della Salute russo Mikhail Murashko. Qualcosa dunque si muove, dopo che pochi giorni fa la Commissione Ue aveva ribadito che nella lotta alla pandemia all’Europa non sarebbe servito il vaccino russo. […]