Roma, 19 mar – Condono fiscale: a poche ore dal Consiglio dei ministri sul decreto Sostegni, l’ultima proposta sul tavolo è quella di cancellare le cartelle esattoriali sotto i 5mila euro ma solo per coloro che hanno un reddito Irpef sotto i 30mila euro. La questione, che divide la variopinta maggioranza del governo Draghi, riguarda una cifra enorme pari a 987 miliardi di crediti dello Stato nei confronti dei contribuenti che si sono cumulati tra il 2000 e il 2015. Il tutto con vecchi sistemi di esazione ancora affidati, per esempio, alle banche. Crediti che in verità al 91 per cento sono difficilmente esigibili (il 41 per cento sono falliti, deceduti o nullatenenti) e il restante 50 per cento riguarda contribuenti sottoposti ad una azione cautelare-esecutiva o in autotutela dove l’Agenzia potrà proseguire le istanze di riscossione.
Scontro Lega-Pd su come intervenire per cancellare le cartelle esattoriali
Lo scontro nella maggioranza è quindi su come intervenire. La Lega chiede una cancellazione dei debito sotto i 10mila euro. Il M5S vuole la cancellazione dell’intero magazzino del 91 per cento (anche le azioni cautelari-esecutive). Al contrario, il Pd vuole evitare condoni fiscali a redditi medio alti. Dunque potrebbe accettare la soglia dei 5mila. Intransigente la posizione dei compagni di LeU, d’accordo ad intervenire solo sul magazzino veramente inesigibile. Ossia falliti, deceduti e coloro verso i quali sono stati tentante azioni cautelari ma senza più possibilità di successo alcuno. Zero sconti, dunque.
Salvini: “Pace fiscale e rottamazione sono la salvezza per milioni di famiglie”
“Pace fiscale e rottamazione di milioni di vecchie cartelle esattoriali fino a 5mila euro sono la salvezza per milioni di famiglie italiane. Avanti!”, insiste il leader della Lega Matteo Salvini. “Una cosa è cancellare vecchi debiti a chi è in difficoltà, un’altra è estendere questo beneficio anche ai furbetti che possono pagare“. Gli fa eco il vicepresidente dei deputati del Pd alla Camera, Michele Bordo, in un post su Facebook.
La bozza del decreto Sostegni: 32 miliardi in deficit
Intanto, secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, è di 44 articoli la nuova bozza del decreto Sostegni che approderà oggi alle 15 in Consiglio dei ministri. Gli interventi vanno dai ristori per le imprese in perdita al pacchetto lavoro con la proroga della cassa integrazione, della Naspi, dei contratti a termine e del blocco dei licenziamenti. Ci sono poi le norme in materia di salute con il finanziamento del piano vaccinale, le risorse per gli enti territoriali e una serie di ulteriori disposizioni urgenti. Il tutto per un ammontare di 32 miliardi finanziati in deficit.
Adolfo Spezzaferro