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Vaccini, a Crisanti non va bene nemmeno Figliuolo: “Meglio Amazon, sono professionisti”

by Cristina Gauri
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Roma, 4 mar – Ormai è cosa nota: Andrea Crisanti sorride solo all’idea di poter controllare orwellianamente gli italiani con un bel lockdown totale; tutto il resto lo stizzisce, gli fa storcere il naso, lo manda in crisi. L’avversione per le novità e per tutto quello che mina la «soluzione finale» (ma anche quella iniziale, e quella di mezzo) di chiudere gli italiani in casa e buttare la chiave è proverbiale. Si ricordi, ad esempio, quando – senza se e senza ma – aveva bocciato l’approvazione dell’uso di anticorpi monoclonali per curare i pazienti critici nella prima fase della malattia: «Inutili, uno spreco di soldi», aveva tuonato, sbagliando (e di grosso) i calcoli.

Ma in parte lo capiamo: il microbiologo, orfano delle luci della ribalta conferite dal ruolo di primo piano nel contenimento della pandemia in Veneto lo scorso marzo, deve cercare di in qualche modo di tenere i riflettori puntati su di sé. Meteora della pandemia, vive il suo triste declino scandito dalla parola «lockdown totale» e dal denigrare tutto il resto.

“Figliuolo è un’apprendista rispetto ad Amazon”

Ieri, ad esempio, ha criticato la scelta del governo di sostituire il commissario all’emergenza Covid Arcuri con il generale Francesco Paolo Figliuolo. Secondo il geniale microbiologo, infatti, avremmo dovuto affidare la gestione dell’epidemia ad Amazon. Proprio così. «Due mesi fa avevo detto che il Governo» per la distribuzione dei vaccini anti-Covid «doveva consultare quelli di Amazon. Non lo avevo detto a caso, Amazon è un gigante nella logistica. Con tutto il rispetto, il nostro generale del Genio, in confronto agli ingegneri di Amazon, è un apprendista», ha affermato Andrea Crisanti intervenendo a ilcafFLEdelmercoledì, rubrica settimanale della Fondazione Luigi Einaudi. «Con tutto il rispetto», dice. Chissà cosa avrebbe detto se avesse voluto mancargli di rispetto, invece.

Per Crisanti Amazon è meglio dell’Esercito 

Per Crisanti, Amazon «è in grado di movimentare miliardi di pacchi al giorno e distribuirli capillarmente su tutto il territorio. Il fatto che Figliuolo sia un Generale ha un grosso impatto mediatico e di comunicazione, ma vi assicuro che per distribuire i vaccini probabilmente ci volevano esperti in ingegneria e informatica che stanno in Amazon. Non nell’Esercito. Se avessero preso lo chief executive officer di Amazon sarei stato più tranquillo».

Due cv a confornto

Insomma, Crisanti non vede assolutamente dove stia il problema nel consegnare le chiavi della gestione dell’emergenza nazionale nelle mani della multinazionale più potente della Terra. E del resto, sempre per il microbiologo, il curriculum chilometrico di Figliuolo, più volte impegnato in missioni in zone di guerra, svanisce di fronte a quello dello «chief executive officer» che dalla sua scrivania gestisce la spedizione di pacchi in tutto il mondo. E invece, ci chiediamo noi, Crisanti, cosa ne sa di logistica? Che vita dura dover straparlare tutti i giorni per non finire nel dimenticatoio. Ormai si è arrivati al punto di desiderare che finisca la pandemia per non sentir più parlare lui.

Cristina Gauri

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